Chiamate a tarda sera ai Poggi dal cellulare di Andrea Sempio, lui intercettato: “Lo avevo prestato a Marco”

Nelle carte della Procura di Brescia, che da qualche giorno sta indagando per corruzione in atti giudiziari Mario Venditti (l'ex procuratore di Pavia che nel 2017 chiese e ottenne l'archiviazione delle indagini su Andrea Sempio), sono riportate le intercettazioni ambientali della famiglia Sempio. Al centro infatti della nuova indagine degli inquirenti c'è l'accusa rivolta a Venditti di aver "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica".
Dal decreto di perquisizione dello scorso 26 settembre si legge di alcune anomalie durante le precedenti indagini su Andrea Sempio, che anche nel 2017 era iscritto nel registro degli indagati per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara Poggi. Tra queste anomalie c'è anche una mancata trascrizione di alcuni passaggi delle intercettazioni ambientali tra Andrea Sempio e le forze dell'ordine che appartenevano alla sezione della polizia giudiziaria.
L'ipotesi degli inquirenti di Brescia sarebbe anche che le intercettazioni farebbero intendere che Sempio era stato informato delle domande che gli sarebbero state rivolte durante l'interrogatorio del 10 febbraio 2017. Si sentirebbe il padre dell'indagato rivolgersi al figlio dicendogli: "Ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate". E Andrea Sempio gli aveva risposto: "Lo so, lo so". Ma cosa si sente in queste intercettazioni?
Le intercettazioni della famiglia Sempio il giorno prima dell'interrogatorio
Tra gli audio trascritti nella nuova indagine ci sarebbe anche quello tra i genitori di Sempio che si trovavano in auto il 9 febbraio del 2017 poco dopo le 20. Giuseppe Sempio, Daniela Ferrari e Andrea Sempio probabilmente tornavano a casa dopo l'incontro con gli avvocati, fissato per discutere dell'interrogatorio del giorno dopo. La madre aveva chiesto al marito se c'era da preoccuparsi e lui aveva risposto: "Loro hanno trovato delle telefonate dell'Andrea la sera tardi".
Si tratterebbe di chiamate fatte da Andrea Sempio a casa Poggi a tarda sera. Ma in auto l'indagato aveva spiegato ai genitori quello che era accaduto: probabilmente aveva prestato il telefono a Marco Poggi (nonché fratello di Chiara e amico di Andrea Sempio) per chiamare a casa e che comunque si trattavano di chiamate di nove mesi prima. Andrea Sempio così precisa: "Probabilmente gli avrò prestato io il cellulare".
Sempre quella sera in auto la madre si era rivolta al figlio: "Sei preoccupato?". Lui le aveva risposto: "No preoccupato no. Di sicuro non sono tranquillissimo, però preoccupato no". Era intervenuto il padre Giuseppe: "Eh domani..quello che ti ricordi dici, sono passati 10 anni". Il giorno successivo infatti Andrea Sempio sarebbe stato sentito dalla Procura.
Anche allora tutto era iniziato dopo che la difesa di Stasi aveva presentato documenti che mostravano la presenza del DNA di Andrea Sempio sulle unghie di Chiara Poggi. Allora però i genitori di Sempio speravano che, una volta archiviato dopo aver già affrontato l'ostacolo del DNA, poi non si sarebbero più riaperte le indagini sul figlio. "Quindi se questo decide di chiudere, gli Stasi anche se portano altre prove non le riaprono più?", aveva chiesto Daniela Ferrari. Le rispose il marito: "Sul fatto del DNA non dovrebbero…". E invece pochi mesi fa il fascicolo è stato riaperto.
Le intercettazioni della famiglia Sempio subito dopo l'interrogatorio
Il 10 febbraio 2017, subito dopo l'interrogatorio in Procura, Andrea Sempio e il padre Giuseppe erano saliti in macchina e avevano commentato come era andata.
Andrea Sempio subito aveva detto: "Ne abbiamo cannata una però. Io ho detto che lo scontrino (quel famoso biglietto del parcheggio di Vigevano che per anni è stato l'alibi dell'indagato) era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, e tu hai detto che l'abbiamo ritrovato prima". Per poi aggiungere dopo una breve chiacchierata con il padre: "Non cambia un c***o, comunque la versione è la stessa". E ancora: "Ne stiamo parlando perché ne abbiamo cannata una…punto…a parte che erano dalla nostra…perché mi hanno fatto alcune domande, che io ho capito perché me le facevano. Però non gli ho dato dichiamo la risposta perfetta".
Entrando infine nel dettaglio: "Loro mi hanno chiesto se io a Vigevano c'ero andato…siccome ero andato a Vigevano, se avevo con me il cellulare, perché loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano. Se io ti dico: si mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare è logico che ti do una risposta".
Le accuse della Procura di Brescia
Da queste intercettazioni per la Procura di Brescia è evidente come il padre di Sempio era a conoscenza delle domande che avrebbero fatto al figlio durante l'interrogatorio del 10 febbraio. Il giorno prima nelle intercettazioni in auto si è sentito il padre dire ad Andrea Sempio: "Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate". E il figlio ha risposto: "Si lo so, lo so". Non solo: per l'accusa, sembra che l'indagato fosse a conoscenza di alcuni elementi riportati nell'esposto presentato dalla difesa di Stasi: "Praticamente sti investigatori qua sono andati a ripescare telefonate di nove mesi fa che io chiamavo verso l'una di notte". Come facevano a sapere tutto questo? È proprio quello su cui sta lavorando la Procura di Brescia.