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Chi sono Alfredo Canavari e Alessandro Letey, i due freerider uccisi dalla valanga sul Monte Bianco

Alessandro Letey (31 anni) e Alfredo Canavari (49) erano molto conosciuti nel mondo dello sci estremo valdostano. L’incidente che li ha visti tragicamente protagonisti è avvenuto durante una discesa fuori pista nel canale che porta al colle dell’Aiguille Verte, dove una valanga si è staccata dalle pareti della montagna travolgendoli.
A cura di Biagio Chiariello
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Alfredo Canavari (49 anni) e Alessando Letey (31) sono le due vittime della slavina staccatasi ieri, giovedì 20 maggio, sul versante francese del Monte Bianco. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio nei pressi della zona del Bacino dell’Argentière durante una discesa fuori pista nel canale che porta al colle dell’Aiguille Verte. I due valdostani erano considerati tra i più forti freerider delle Alpi, protagonisti nel passato di discese mai tentate in precedenza, tra cui quelle dalle pareti Nord della Grivola e della Becca di Nona. I loro corpi sono stati recuperati dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix, dopo l’individuazione del punto dell’incidente, che non ha avuto testimoni, e ore di ricerche.

Chi erano Alfredo Canavari e Alessando Letey

La tragedia notizia ha suscita incredulità in Valle. I due freerider erano molto noti nel mondo dello sci estremo locale. Canavari, poliziotto in servizio al Traforo del Gran San Bernardo, di origini marchigiane ma viveva in Valle d’Aosta da più di 20 anni. Da sempre appassionato di sport come il surf, lo snowboard, la Mtb, l’arrampicata e la pesca a mosca. Nel 2006 era anche diventato maestro di sci. "Fin da piccolo ho sempre avuto una smisurata passione per la vita all’aria aperta e per le attività a contatto con la natura" scriveva nella sua presentazione sulla pagina dell’Aosta Snowboard Club. "Quando la neve è polverosa e profonda difficilmente manco l’appuntamento". Anche Letey, nonostante la più giovane età, era un espertissimo freerider. Dopo esperienze nel downhill, neanche 30enne era diventato è uno dei due valdostani a scendere la parete nord della Becca di Nona (3.142 metri) con gli sci; un’impresa documentata dal video “I can see my home from up here” di Pierre Lucianaz.

Quattro morti in pochi giorni sul Monte Bianco

La valanga di giovedì è stata la terza a fare vittime in due giorni; tutte si sono verificate sul versante francese del Monte Bianco e sale quattro il numero dei morti. Sin da mercoledì il Pghm aveva lanciato l’allarme, mettendo l’accento sugli accumuli nevosi importanti e sul forte vento in quota. "Amici sciatori e alpinisti, Ieri e oggi il PG è intervenuto tre volte sulle valanghe il cui bilancio non viene richiamato. 4 alpinisti e sciatori deceduti", hanno scritto i gendarmi su Facebook dopo la missione al col de la Verte. "Gli accumuli di neve molto grandi e un forte vento in quota hanno contribuito all'instabilità del manto nevoso. Ogni volta il meccanismo è lo stesso. I passaggi di sciatori / alpinisti provocano una valanga di placche. Per i prossimi giorni, consigliamo la massima cura" concludono nel post.

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