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Caso Bellomo, archiviata l’inchiesta di Milano per stalking su 4 studentesse: “Nessun reato”

È stata archiviata l’inchiesta milanese sull’ex consigliere di Stato Francesco Bellomo, accusato di stalking e violenza privata su 4 studentesse. Lo ha deciso il gip Guido Salvini non ravvisando reati. Noto per il “dress code” che imponeva alle studentesse, Bellomo è indagato in un’inchiesta a Bari.
A cura di Susanna Picone
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Come richiesto dalla Procura è stata archiviata l'inchiesta milanese sull'ex consigliere di Stato Francesco Bellomo, sotto accusa per stalking e violenza privata su quattro studentesse della sede milanese della scuola di preparazione alla magistratura “Diritto e scienza” e difeso dall'avvocato Beniamino Migliucci. La decisione è del gip Guido Salvini che non ha ravvisato reati e dunque accolto l'istanza dei pm Barilli e Pavan. Francesco Bellomo, divenuto noto alle cronache per il “dress code” che imponeva alla sue studentesse e borsiste, risulta indagato anche in un'inchiesta a Bari. Lo scorso luglio Bellomo era anche stato arrestato per maltrattamenti nei confronti di quattro giovani, tre ex borsiste e una ricercatrice della sua Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura ‘Diritto e Scienza' di Bari, ed estorsione ad un'altra ex corsista per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale. Provvedimento che poi è stato revocato. 

Perché il gip ha archiviato l'inchiesta su Bellomo – Secondo il gip Salvini, sebbene "molte delle richieste rivolte alle borsiste appaiano inconferenti con quelli che sono i normali caratteri di un rapporto di collaborazione accademica e siano state sovente avanzate con insistenza attraverso telefonate in tarda serata e invio di e-mail, non può ritenersi che le stesse valgano ad integrare una condotta abituale di molestia e minaccia". Di certo, spiega il gip, era "decisamente poco consono a un corso per la preparazione dell'esame di magistratura la circostanza, riferita da numerose studentesse, secondo cui la proposta di diventare ‘Borsiste' nasceva dall"immagine' esteriore delle ragazze e non dall'essersi distinte per conoscenze giuridiche nella prima fase delle lezioni. Ma anche questa circostanza in sé non è di rilievo penale". E ancora, prosegue il giudice: "L'attività svolta da Bellomo nella gestione della sua scuola ha avuto come conseguenza la massima sanzione, quella della destituzione da Consigliere di Stato, ma con questo si esauriscono le conseguenze di un comportamento, pur certamente singolare perché, per quanto concerne almeno il segmento milanese del corso di Scienza e Diritto, non si ravvisano condotte rilevanti sul piano penale". Il gip fa presente anche che "molti dei contatti intervenuti tra Bellomo e le studentesse non siano stati posti in essere in via unilaterale da parte dell'indagato, ma si siano iscritti nell'ambito di una rete di scambi connotata da reciprocità tra l'indagato e le studentesse". Di reciprocità avevano parlato anche i pm chiedendo l'archiviazione. Il gip fa anche notare che nessuna delle studentesse che avevano accusato Bellomo "comunque abbia presentato opposizione" alla richiesta di archiviazione avanzata dallo stesso giudice "o si sia presentata in udienza".

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