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News sui carabinieri arrestati a Piacenza

Carabinieri Piacenza, faccia a faccia tra Montella e accusatori: “Odio, paura e soddisfazione”

Faccia a faccia oggi in tribunale a Piacenza tra l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Montella e i suoi principali accusatori nell’ambito dell’inchiesta che ha azzerato la caserma Levante di Piacenza e che vede coinvolti diversi carabinieri imputati di svariati reati tra cui i più gravi di spaccio, tortura e abuso d’ufficio.
A cura di Antonio Palma
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Primo faccia a faccia oggi in tribunale a Piacenza tra l'appuntato dei carabinieri Giuseppe Montella e i suoi principali accusatori nell'ambito dell’inchiesta che ha azzerato la caserma Levante di Piacenza e che vede coinvolti diversi carabinieri imputati di svariati reati tra cui i più gravi di spaccio, tortura e abuso d'ufficio. L'incontro tra Montella e il 26enne Hamza Lyamani, perno dell'indagine della guardia di Finanza e dei pm piacentini, è avvenuto nell'ambito dell'incidente probatorio, avvenuto in tribunale a porte chiuse, che apre il processo a carico dei militari. "Ho provato odio e paura ma anche soddisfazione" ha dichiarato Lyamani all'uscita del tribunale dopo l'incontro che si è concentrato sul reato di tortura.

I testimoni contro carabiniere Montella: "In Italia la legge è uguale per tutti"

"Lui non riusciva a guardarmi negli occhi, io cercavo di guardarlo", ha raccontato ancora il 26enne dichiarandosi "pentito di aver fatto determinate cose con un carabiniere" e cioè informare i militari di presunti spacciatori in cambio di droga, ma "non pentito di averlo denunciato" fidandosi del maggiore Rocco Papaleo, descritto come "l'unico carabiniere con onore a Piacenza" e ora comandante di Compagnia a Cremona. Il ventiseienne si è detto anche soddisfatto perché ha "capito che in Italia la legge è uguale per tutti e Montella si merita di stare in carcere".

Piacenza, in aula il racconto delle violenze sugli spacciatori

Insieme a Lyamani e a Montella tutt'ora in carcere, in tribunale c'erano anche l'ex comandante della Stazione Levante di Piacenza Marco Orlando e l'appuntato Spagnolo, entrambi ai domiciliari. Infine tra i presenti gli accusatori dei carabinieri, anche loro agli arresti domiciliari con l'accusa di spaccio. Tutti hanno raccontato nuovamente gli episodi di condotta illecita dei carabinieri  tra cui le presunte violenze subite anche nella stessa caserma, le stesse raccontate al maggiore Papaleo e che permisero l'avvio dell'indagine e l'accusa di tortura su cui si è concentrata l'udienza di oggi.

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