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Cagliari, Arianna ha trovato il suo angelo: “Grazie, mi hai salvato la vita”

Ha funzionato l’appello lanciato sui social per trovare l’uomo che l’ha soccorsa subito dopo l’incidente salvandole la vita. E così Arianna Fadda, 25 anni, barista sarda, è stata contattata telefonicamente dal suo salvatore, il 51enne Luciano Casula che racconta quei concitati momenti: “Le ho ripetuto di stare calma e tranquilla – ha spiegato – ho fatto quello che potevo, non sono un eroe”.
A cura di Chiara Ammendola
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Arianna Fadda
Arianna Fadda

Ha trovato il suo angelo la 25enne Arianna Fadda che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello poi raccolto dalla stampa locale sarda per poter rintracciare l'uomo che il 13 settembre scorso l'ha soccorsa salvandole la vita. Vittima di un drammatico incidente a Selargius, nel Cagliaritano, che l'ha costretta in un letto di ospedale e a una paralisi dal bacino in giù, la giovane barista non ha perso il sorriso e la speranza, e alla fine è arrivata la buona notizia: il suo angelo, l'uomo che l'ha soccorsa tenendole la mano e soprattutto facendo in modo che restasse cosciente sino all'arrivo dei soccorritori si è fatto vivo. Ieri ha ricevuto una telefonata mentre si trovava nel reparto di Chirurgia dell'ospedale Brotsu dal suo salvatore che quella mattina non ha esitato un attimo e ha soccorso Arianna.

Luciano Casula, questo il nome dell'uomo, ha 51 anni e fa il muratore. Il giorno dell'incidente stava percorrendo la strada Statale 554 insieme a un collega diretto al lavoro quando si è trovato dinanzi all'auto ribaltata della giovane barista. È stata la figlia a vedere l'appello di Arianna sui social e così ha capito subito che la giovane stava parlando del padre. A quel punto la telefonata tra i due è stata immediata così come riportato da L'Unione Sarda, una chiamata commossa con la promessa di potersi incontrare quanto prima. "Ricordo ancora quei momenti – ha spiegato l'uomo al giornale sardo – chiedeva aiuto perché mentre si trovava intrappolata sotto la macchina non riusciva a respirare. Le ho ripetuto di stare calma e tranquilla, nel frattempo qualcuno spegneva le fiamme". Ma non vuole essere definito salvatore o eroe il 51enne: "Ho fatto quello che potevo, non sono un eroe".

Anche Arianna non vede l'ora di incontrarlo, di poter finalmente conoscere e ringraziare quell'uomo che la mattina del 13 settembre dopo che la sua auto ha sbandato finendo contro un muro e poi ribaltandosi è intervenuto per aiutarla. Non è stato l'unico, in molti si sono fermati per prestare soccorso alla 25enne che intanto era rimasta intrappolata sotto la sua vettura che ha rischiato di prendere fuoco ed esplodere. Luciano le ha tenuto la mano e soprattutto ha fatto in modo che rimanesse vigile. Il percorso di Arianna non è finito e ora dovrà affrontare diverse visite per capire se i danni post incidente saranno permanenti, ma il suo sorriso e la sua voglia di vivere non sono affatto scemati: "Mi hanno dato una seconda vita che forse è anche meglio della prima", ha spiegato Arianna.

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