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Burioni: “Vaccinarsi è un gesto di responsabilità sociale: difendiamo noi e gli altri”

Vaccinarsi è un gesto di responsabilità sociale che serve a difendere non solo se stessi ma anche gli altri, soprattutto i più piccoli. A dirlo è Roberto Burioni che nel suo intervento a “Che tempo che fa” in onda ieri sera su Rai Tre ha spiegato il concetto di immunità di comunità sottolineando l’importanza della campagna vaccinale in Italia dove i casi sono in calo soprattutto tra i non vaccinati.
A cura di Chiara Ammendola
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La vaccinazione è un gesto di responsabilità sociale che serve a difendere non solo se stessi ma anche chi ci sta intorno, chi non ha avuto la possibilità di vaccinarsi o chi ha un sistema immunitario deficitario. E soprattutto protegge i più piccoli. A dirlo è Roberto Burioni che nel suo intervento a "Che tempo che fa" in onda ieri sera su Rai Tre ha spiegato il concetto di immunità di comunità spiegando che il vaccino contro il Covid è sicuro ed efficace e dà una protezione del 95% contro la malattia grave e sopra il 75% contro la malattia lieve.

"Questo vaccino protegge anche chi non si è vaccinato perché dà due tipi di protezione, non solo quella di chi ha ricevuto le proprie dosi ma funge da ostacolo alla diffusione del virus stesso – ha spiegato il virologo – in questo modo le persone vaccinate proteggeranno tutti, anche chi non ha ricevuto alcuna dose". Burioni ha poi portato l'esempio del Regni Unito e della battaglia che ha combattuto, verso la fine del anni '90, contro la meningite causato dal batterio meningococco di tipo C, grazie a una campagna di vaccinazione piuttosto estesa che interessa le persone nella fascia di età compresa tra zero e 18 anni. Il virologo ha spiegato che, al termine della campagna, i contagi si sono azzerati anche tra le persone adulte e anziane che non si erano vaccinate, si tratta dunque di un classico esempio di immunità di comunità.

"Uno studio interessante è arrivato dagli Usa, dove sono stati osservati i bambini sotto i 12 anni – ha continuato Burioni – lì la copertura vaccinale è piuttosto omogenea ma si è notato che negli stati dove si vaccina si meno, i bambini sotto i 12 anni ricoverati per Covid sono tre volte di più rispetto ai paesi in cui si vaccina di più. I grandi hanno protetto i piccoli che non potevano vaccinarsi". Per quanto riguarda l'Italia invece "i dati dell'Iss ci dicono che i casi sono in calo soprattutto tra i non vaccinati – ha spiegato il virologo – la spiegazione è che i non vaccinati non si infettano nonostante la riapertura delle scuole, nonostante si vada verso una vita più normale perché grazie alla vaccinazione di tanti il virus circola di meno, soprattutto grazie alla vaccinazione dei giovani che fanno una vita sociale più intensa e veicolano il virus".

"Vaccinandoci proteggiamo non solo noi stessi ma anche gli altri – ha concluso Burioni – proteggiamo chi non ha potuto vaccinarsi o chi a causa del proprio sistema immunitario non ha sviluppato gli anticorpi giusti. E difendiamo anche quelli che non si sono voluti vaccinare. Abbiamo più di 13 milioni di dosi nei frigoriferi e fuori più di 8 milioni di persone che non si sono vaccinate, che farebbero un favore a se stessi ma renderebbero più sicura la nostra società. La vaccinazione è un gesto di responsabilità sociale che rende più sicuro il mondo in cui viviamo insieme.

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