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Bimbo va al funerale del nonno e trova una bomba a mano tra la terra scavata per la sepoltura

Il pericoloso ritrovamento al cimitero di Levizzano, frazione del territorio comunale di Baiso, in provincia di Reggio Emilia, dove dovuti accorrere carabinieri per chiudere il cimitero e gli artificieri dell’esercito per mettere in sicurezza la zona.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Singolare quanto pericolosissimo ritrovamento quello fatto da un bambino di quasi 8 anni mentre era in corso la sepoltura del nonno materno in un cimitero dell'Appennino reggiano. Tra la terra appena scavata per fare posto alla bara del defunto, infatti, il piccolo ha rivenuto una bomba a mano risalente alla seconda guerra mondiale, inesplosa  e ancora perfettamente funzionante.

L'episodio risale a lunedì scorso quando sul posto, al cimitero di Levizzano, frazione del territorio comunale di Baiso, in provincia di Reggio Emilia, sono dovuti accorrere carabinieri per chiudere il cimitero e mettere in sicurezza la zona.

La bomba a mano, di fabbricazione britannica e risalente alla Seconda guerra mondiale, è stata poi fatta brillare nella mattinata di giovedì 24 novembre dagli artificieri del genio militare di Piacenza, specialisti fatti intervenire appositamente

A raccontare le fasi del ritrovamento casuale  dell'ordigno è stato il padre del piccolo, contattato da Il Resto del Carlino. L'allarme sarebbe partito proprio grazie all'uomo, ex carabiniere ed esperto di armi, che si è accorto della pericolosità dell'oggetto che il figlio aveva raccolto a terra e ha allertato i carabinieri

"Gli operatori comunali del cimitero avevano scavato una fossa di circa 2 metri. Mio figlio si è avvicinato per andare a mettere un fiore sulla tomba del nonno e poi, a un certo punto, ha notato uno strano oggetto emerso durante lo scavo della terra; lo ha raccolto e me lo ha portato per farmelo vedere. Ovviamente, non era affatto cosciente della sua pericolosità" ha raccontato l'uomo

A quel punto l’uomo ha preso l’ordigno e lo ha portato lontano appoggiandolo vicino a un muro del cimitero prima di chiamare le forze dell'ordine raccontando l'accaduto e la pericolosità della bomba che,  stando la suo racconto, aveva già la spoletta aperta. "A ripensare a quello che è capitato con mio figlio vengono i brividi, perché un bimbo non ha ovviamente coscienza del pericolo. Per fortuna, tutto è andato bene e la cosa si è risolta per il meglio" ha concluso

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