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Antonio Erbì, il candidato più anziano d’Italia ha 93 anni: “La politica comanda la nostra vita”

Ha la patente e guida senza prescrizioni, ha un grande orto dove coltiva pomodori, melanzane e patate e ha una mente molto lucida: è il candidato sindaco più anziano d’Italia, ha 93 anni e si chiama Antonio Erbì. Cinque figli, molti nipoti e due pronipoti. Arrivato dalla Sardegna nel 1963 dopo 20 anni da carabiniere a braccare banditi, è stato sindaco di Chiusa Pesio, in provincia di Cuneo, alla fine degli anni ’70, e con la moglie Maria ha tenuto aperta una storica pizzeria per 50 anni.
A cura di Gianluca Orrù
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Una vita lunga e in cui "ha molto sofferto" quella di Antonio Erbì, che oggi è il candidato sindaco più anziano d'Italia in questa tornata di elezioni amministrative 2020. Mi accoglie nel porticato della casa in cui vive con il figlio maggiore, Antonello, mentre nel cortile giocano due suoi pronipoti e mi chiede subito se "ho tempo per ascoltare la sua storia". Si tratta della storia di un uomo che è anche un pezzo della storia d'Italia.

Antonio Carabiniere
Antonio Carabiniere

Fa il contadino nel cagliaritano il giovane Antonio. E' appena finita la guerra e gli americani sono di stanza a Cagliari, la fame tra gli italiani stremati dalla guerra è qualcosa di reale e gli statunitensi cercano giovani italiani da far lavorare e da addestrare. Antonio è tra i primi ad arrivare.

Quando gli americani terminano il loro compito, dopo due anni, il giovane viene proposto per diventare un carabiniere e le abilità acquisite durante il suo periodo con gli americani gli tornano utili: diventa autista dell'arma e guida ogni mezzo in servizio.

Antonio con la moglie Maria
Antonio con la moglie Maria

Con i carabinieri resta per 20 anni in servizio attivo, fino al congedo. Qualche anno prima della fine del suo servizio viene trasferito a Chiusa Pesio, in provincia di Cuneo. In quel momento è già sposato con Maria Muntoni e ha tre figli, mentre gli altri due nascono in Piemonte, dove decide di fermarsi.

Con lui e la sua famiglia si trasferiscono anche 3 fratelli della moglie. In Piemonte c'è bisogno di lavoro e negli anni '60 ce n'è per tutti ed è così che alla fine della sua carriera nell'Arma, insieme alla moglie apre la pizzeria Annalisa, che rimane per 50 anni di fronte alle piste da sci di Chiusa, lungo la strada provinciale.

La carriera politica

Antonio consigliere comunale
Antonio consigliere comunale

Conosce un ex partigiano, Aldo Viglione (futuro primo presidente cuneese della Regione Piemonte), che lo convince a fare politica e lo fa candidare in consiglio comunale a Chiusa Pesio. E' la metà degli anni '70 e Antonio ancora non immagina che di questa piccola cittadina a pochi chilometri dalla Francia diventerà Sindaco a breve.

Una passione, quella della politica, che dura per più di un decennio tra i banchi del consiglio comunale e come assessore e vicesindaco. Prova anche a candidarsi al consiglio regionale, raccoglie molti voti ma non ce la fa. Così si concentra sulla famiglia numerosa e sui nipoti che cominciano ad arrivare.

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"La politica è prima di tutto sacrificio" – mi racconta Antonio, che ripete spesso questa parola come se fosse una lente di ingrandimento della sua vita, che ha speso a servizio degli altri e della propria famiglia.

Antonello e Armando questa passione per la politica l'hanno raccolta e si occupano del territorio come consiglieri comunali, anche se Antonio rimprovera bonariamente i suoi nipoti più grandi, ventenni.

"I giovani pensano solo alle discoteche – dice Antonio con un mezzo sorriso – però i miei nipoti sono bravi ragazzi, lavorano e giocano a calcio"

Poi in queste ultima tornata elettorale il figlio Antonello, che sta promuovendo il Partito del Valore Umano sul territorio, gli propone di candidarsi sindaco di Chiusa Pesio, lui che primo cittadino di quel comune lo è già stato.

"E' una candidatura di bandiera – si affretta a precisare – me lo ha chiesto mio figlio, perchè non riuscivano a chiudere la lista. Conosco il sindaco uscente, è una brava persona e vincerà lui".

E' da solo Antonio, perchè l'anno scorso è mancata a 83 anni Maria Muntoni, sua moglie per 60 anni, di un male improvviso. Ha una grande famiglia però e ci tiene a mostrarmi la pizzeria che hanno chiuso qualche tempo fa, con il bancone ancora lì e i forni che sembra siano stati spenti l'altro ieri.

"La politica è importantissima – mi racconta mentre mi fa vedere le serre di pomodori che coltiva insieme a patate e melanzane – serve per dare le regole che fanno crescere un paese. Nella mia vita quando ho sentito di politici che hanno preso le tangenti, ho provato una grande vergogna. Nella mia carriera politica non ho mai preso un euro, ho sempre rifiutato il gettone di presenza e i rimborsi e altrettanto hanno fatto quelli che erano con me".

Così mi mostra le sue fotografie, i ricordi e una vita intensa che mi lascia l'impressione di un uomo forte, deciso e che ha costruito molto. Sarebbe bello arrivare a 93 anni così. Io ci metterei la firma.

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