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Alessio Madeddu, aggravante crudeltà per Brancasi: “Ha picchiato lo chef a sangue dopo l’omicidio”

Per l’omicidio dello chef Alessio Madeddu si contesta al killer reo confesso Angelo Brancasi l’aggravante di crudeltà. L’uomo avrebbe infatti pestato a sangue lo chef 52enne dopo averlo ucciso a colpi di accetta. Non è invece contestata la premeditazione. I funerali dell’ex concorrente di “Quattro ristoranti” si sono tenuti oggi 1 novembre.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il fermo di Angelo Brancasi, il panettiere di 43 anni reo confesso per l'omicidio dello chef Alessio Madeddu, è stato convalidato. L'omicida ha raccontato agli inquirenti di essere andato da Madeddu, ex concorrente dello show televisivo "Quattro ristoranti" di Alessandro Borghese e chef del ristorante "Sabor'e Mari" per un confronto dopo aver scoperto la relazione extraconiugale che intratteneva con sua moglie. Secondo gli inquirenti, oltre all'accusa di omicidio, Brancasi potrebbe rispondere anche dell'aggravante di crudeltà a causa di diversi colpi alla testa inferti con un bastone o una pietra dopo l'omicidio. Non viene contestata al momento la premeditazione.

Brancasi si sarebbe recato al locale nella serata di mercoledì deciso a interfacciarsi con lo chef per discutere della relazione che aveva intrapreso con la sua compagna che da poco tempo lavorava presso il ristorante di Brancasi. Una volta arrivato nei pressi di Sabor' e Mari ha aggredito lo chef 52enne, uccidendolo a colpi di accetta. Dopo l'omicidio ha colpito ripetutamente il cadavere, sfondandogli il cranio. Gli specialisti del Ris dei carabinieri stanno lavorando sugli elementi recuperati durante il sopralluogo al ristorante. Tra questi anche l'accetta trovata a pochi metri dal cadavere dello chef. La Procura di Cagliari ieri ha dato il nulla osta per i funerali di Madeddu che si sono tenuti nel pomeriggio di oggi 1 novembre nella parrocchia della Madonna del Carmine a Teulada.

Madeddu era conosciuto non solo per le apparizioni televisive, ma anche per le sue vicissitudini giudiziarie. Il 52enne era stato condannato a 6 anni e 8 mesi nel mese di marzo per tentato omicidio. Lo chef aveva infatti aggredito nel novembre del 2020 una pattuglia di carabinieri utilizzando una ruspa. I militari lo avevano fermato per chiedergli di sottoporsi all'alcol test. La patente gli era stata ritirata e Madeddu aveva reagito con estrema violenza, recuperando la ruspa per poi tornare sul posto e ribaltare l'auto degli agenti.

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