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Esplosione cascina a Quargnento

Alessandria, esplode cascina: morti tre vigili del fuoco. Inchiesta per omicidio plurimo

Una doppia deflagrazione ha distrutto una cascina disabitata a Quargnento, paesino al confine con le colline del Monferrato. Le vittime sono Antonino Candido, 32 anni, Matteo Gastaldo, 47 anni, e Marco Triches, 36 anni. I feriti sono altri due vigili del fuoco e un carabiniere. Non sarebbero in pericolo di vita. È stata un‘esplosione “voluta e deliberatamente determinata” ha spiegato il procuratore Enrico Cieri.
A cura di Biagio Chiariello
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È stata un'esplosione “voluta e deliberatamente determinata” quella avvenuta questa notte in una cascina disabitata di Quargnento, in provincia di Alessandria, nella quale sono morti tre uomini dei vigili del fuoco. A dirlo è il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, dopo un sopralluogo sul posto in cui sono stati trovati degli inneschi rudimentali: “Dagli elementi acquisiti temiamo sia stato un fatto doloso. Stiamo esaminando i reperti che abbiamo trovato – ha proseguito il procuratore, in riferimento agli ordigni rudimentali rinvenuti- stiamo scavando tra le macerie e abbiamo trovato un timer e una bombola di gas inesplosa che è stata sequestrata. Ora dobbiamo proseguire con gli accertamenti, stiamo lavorando per capire chi e cosa ha causato questa tragedia. È esclusa la matrice eversiva o terroristica". Si contano anche tre feriti (due vigile del fuoco e un carabiniere) trasportati negli ospedali di Alessandria e Asti.  Il procuratore parla poi "tragedia immane, stiamo lavorando per capire chi e che cosa l'abbia causata. Ci sono state più esplosioni intervallate".

Sul sito Adnkronos un audio dei vigili del fuoco parla espressamente di attentato, di bombole messe in modo da far esplodere palazzina. "Il capo del corpo ci ha radunato tutti per fare il punto della situazione – racconta un vigile – e ci ha detto che le bombole erano messe in modo per far esplodere la palazzina. Un attentato studiato male, sembra che i colleghi sono arrivati che già c'era stata una esplosione, mentre erano dentro che c'erano queste bombole è esploso un'altra volta. Sembra che su queste bombole c'erano degli inneschi per far demolire la palazzina, per farla esplodere. Questo ci ha detto il capo del Corpo, per evitare di spargere voci errate sulla dinamica dell'incidente".

Testimone: "Abbiamo chiamato i vigili del fuoco. Poco dopo esplosione fortissima"

Un giovane che abita nei pressi della cascina di Quargnento ha ricostruito i momenti che hanno preceduto la violentissima esplosione nella quale hanno perso la vita tre vigili del fuoco. "Abbiamo sentito uno scoppio, probabilmente dovuto alla rottura delle finestre, e le fiamme già molto alte che circondavano la costruzione. Quindi abbiamo chaiamato i vigili del fuoco che sono subito entrati nell'edificio. Poco dopo, mentre parlavamo con i Carabinieri, abbiamo udito una nuova esplosione molto più violenta della prima”.

Ipotesi esplosione, dissidi familiari o assicurazione

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti che indagano sull'esplosione non si esclude, secondo quanto appreso dall'Ansa, quella di dissidi tra il proprietario dell'abitazione e il figlio, così come la pista legata al risarcimento assicurativo. Al momento, però, viene sottolineato, si tratta solo di ipotesi di lavoro: le indagini proseguono a 360 gradi. Il proprietario, che pare avesse problemi economici, viene sentito dagli inquirenti come persona informata dei fatti.

Capo vigili del fuoco: “Convinto non ci sia alcun attentato terroristico”

La Procura di Alessandria ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per l'esplosione. Omicidio plurimo e crollo doloso di edificio i reati ipotizzati.  Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. "Sono convinto che non ci sia alcun attentato terroristico. C'è stato qualcuno che, probabilmente, ha voluto fare un'azione incendiaria e dare fuoco a due edifici. Credo, dopo 40 anni di esperienza, che non volessero attirare delle persone ma incendiare il posto e i vigili del fuoco si sono trovati al posto sbagliato al momento sbagliato", le parole del capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo all'Ansa.

Chi sono i tre vigili del fuoco morti

"Profondo cordoglio e vicinanza» alle famiglie dei tre pompieri morti nell'esplosione di stanotte nell'edificio disabitato a Quargnento – Antonino Candido, 32 anni, Matteo Gastaldo, 47 anni, e Marco Triches, 36 anni – vengono espressi dal Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco Salvatore Mulas e dal Capo del Corpo Fabio Dattilo, che in una nota parlano di «vittime del dovere". Mulas e Dattilo manifestano anche "vicinanza a tutti i colleghi, in particolare quelli di Alessandria, in questo momento tragico per il Corpo".

 Il cordoglio delle istituzioni

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Prefetto Salvatore Mulas, Capo dipartimento dei vigili del fuoco, un messaggio di cordoglio: "In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco la mia solidale vicinanza, rinnovando il profondo sentimento di fiducia e di riconoscenza per la generosa dedizione al servizio della collettività". Anche il premier Giuseppe Conte ha espresso "solidarietà e pieno sostegno ai vigili del fuoco, eroi sempre in prima linea per garantire la nostra incolumità". Ha espresso il proprio cordoglio al Capo dipartimento dei vigili del fuoco anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Il titolare del Viminale ha voluto inviare alle famiglie delle vittime i sentimenti di commossa e sentita partecipazione al loro dolore.

Quargnento è un comune di poco più di mille abitanti nella piana di Alessandria, al confine con le colline del Monferrato. Una zona agricola dove sono presenti numerose cascine.

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