9.953 CONDIVISIONI

La storia di Riccardo Magherini, morto durante un fermo dei carabinieri

La notte del 3 marzo 2014, Riccardo Magherini, ex promessa del calcio e padre di un bimbo di due anni, muore stroncato da un arresto cardiaco mentre i carabinieri lo tengono bloccato a terra, durante un fermo. Per la Corte di Cassazione, che si è pronunciata nel novembre del 2018, i tre militari che intervennero non sono responsabili della sua morte.
A cura di Angela Marino
9.953 CONDIVISIONI
Immagine

"Aiuto! Aiuto! Sto morendo!". Quella notte di marzo del 2014, Riccardo Magherini, ex promessa della Fiorentina e papà di un bimbo di due anni, correva per le strade di Firenze in preda alla paura di morire. E alla fine è morto. Tra le mani di tre carabinieri.

Riccardo, 39 anni, aveva preso in affitto una stanza a borgo San Frediano. La notte di domenica 3 marzo era uscito a cena con degli amici, era sereno. Esce a passeggiare per strada, ma dentro sta montando una paura irrazionale che qualcuno voglia fargli del male. Un terrore incontrollabile che diventa paranoia quando, a bordo del taxi che lo sta portando a casa, perde la testa quando il tassista non svolta nella strada da lui indicata.

Si lancia fuori dall'auto gridando aiuto e piomba in una pizzeria del quartiere San Frediano, dove prende un cellulare a un cameriere e scappa. Invoca disperatamente aiuto finché non si imbatte in due carabinieri che lo trattengono mentre lui continua ad agitarsi, allora chiamano rinforzi. Nel quartiere le finestre si illuminano, chi è stato svegliato da quelle grida disperatr si affaccia alle finestre, alcuni cominciano a riprendere la scena con il cellulare, perché qualcosa, è evidente, non va.

"Aiuto, ho un figliolo"

I militari lo hanno ammanettato prono, uno sta a cavalcioni su di lui, che continua a invocare aiuto: "vi prego, ho un figlio!". Dopo diversi minuti arriva un'ambulanza, poi ne arriva una seconda, ma ormai è troppo tardi. Qui comincia il dramma della famiglia Magherini. Prima lo choc di aver perso un figlio, poi la costernazione di apprendere che ciò sarebbe avvenuto per ‘intossicazione da cocaina e per asfissia'. Questa la spiegazione data loro sulle prime.

Le foto del corpo

E quei lividi sul corpo di Richy? Le ecchimosi sul volto e sul corpo come si spiegano? A turbare maggiormente la famiglia, spunta uno dei video che i residenti hanno girato con i telefonini. Si sentono le grida disperate di Riccardo che continua a chiedere aiuto, pur ammanettato e immobilizzato. È un colpo al cuore. Intanto la Procura di Firenze apre un'inchiesta, ma l'unico indagato,  per il furto del cellulare che ha strappato al cameriere per chiedere aiuto, è proprio Magherini. Non è stata la cocaina – che pure aveva assunto in una quantità che non avrebbe potuto causare la morte – a uccidere Riccardo, ma, come l'autopsia appurerà l'asfissia posturale.

Ricky e Aldro

In poche parole, il torace di Richy è stato schiacciato sull'asfalto impedendogli di respirare, un film già visto. A nove anni dalla morte di Federico Aldrovandi, la morte di un  uomo innocente e incensurato nelle mani dei carabinieri, diventa nuovamente un caso. Fabio Anselmo, lo stesso avvocato di ‘Aldro' e del caso Cucchi, assume l'incarico della parte civile. Le foto e i video del corpo martoriato finiscono in Senato, dove la vicenda viene denunciata dal presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani e un anno dopo, nell'inchiesta per omicidio colposo, appaiono degli indagati. Sono le tre volontarie della Croce Rossa e i carabinieri che effettuarono il fermo. Per tutti vengono escluse le responsabilità. Dopo due sentenze di condanna in primo e in secondo grado, per omicidio colposo, la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva i tre carabinieri che quella notte trattennero Riccardo Magherini, perché, spiega la sentenza, non potevano prevedere che sarebbe morto.

9.953 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views