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Arriva il decreto taglia scartoffie: “Ci sarà una Rc auto più equa”

Arriva il decreto “taglia scartoffie e leggi inutili”, un provvedimento che si accompagnerà a decreto fiscale e manovra e che introdurrà una novità annunciata negli scorsi giorni dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: una Rc auto “più equa”, senza differenze tra le varie zone del Paese, come avviene invece oggi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Non solo il decreto fiscale. Il governo raddoppia e con la manovra e il decreto che contiene la pace fiscale decide di dar vita anche a un secondo decreto con l’obiettivo di scorporare alcune norme dal decreto fiscale. A farlo sapere sono fonti vicine al vicepresidente del Consiglio e leader del M5s, Luigi Di Maio. Sarà un decreto “taglia scartoffie e leggi inutili”, contenendo norme che permettono alle imprese di avere “100 adempimenti in meno”. Tra le tante novità di questo decreto – approvato in serata dal Consiglio dei ministri – ce n’è una annunciata negli scorsi giorni dallo stesso Di Maio: l’arrivo di norme per garantire una Rc autopiù equa”, eliminando le differenze tra le varie zone del Paese.

Ma non solo: c’è anche la norma sui commissariamenti della sanità per non “avere più casi De Luca”, ovvero situazioni in cui il presidente di una regione sia anche commissario alla sanità. Il doppio incarico era stato ripristinato dalla legge di bilancio 2017 dall’allora governo Renzi che eliminò l’incompatibilità. Annunciato anche lo stop ai pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la pubblica amministrazione, insieme a una norma contro i “medici furbetti che aumentano la lista di attesa per l’intramoenia”.

L’annuncio di Di Maio sull’Rc auto

Solo pochi giorni fa Di Maio si era soffermato sulla questione dell’Rc auto, spiegando che si tratta di un tema che gli “sta molto a cuore: su questo sto lavorando come ministro dello Sviluppo economico perché dobbiamo abbassare le tariffe: in alcune zone d'Italia i premi assicurativi sono indecenti”, come diceva venerdì. Il punto da cui parte il vicepresidente del Consiglio è quello delle polizze assicurative straniere che “hanno costi nelle loro patrie molto basse”, riferendosi a casi come quelli di Bulgaria e Romania. “Se però loro mi vengono addosso e mi devono pagare queste assicurazioni non hanno una copertura assicurativa tale da tutelare la mia auto”, aveva concluso.

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