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Argentina, sottomarino scomparso. I parenti dei marinai: “Sono tutti morti, ce l’hanno detto”

Non c’è più speranza per i 44 marinai dell’Ara San Juan. I parenti sono stati informati dalle autorità e la notizia è stata accolta con disperazione e rabbia. Due donne sono svenute, alcuni si sono accaniti contro i mobili della base militare. Ed ora la tragedia potrebbe costare il posto ai vertici della Marina argentina.
A cura di Biagio Chiariello
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Non ci sono più speranze di ritrovare vivi i 44 membri del sottomarino scomparso al largo della costa argentina. E col passare delle ore, l'angoscia dei familiari si trasforma in rabbia e disperazione. Mogli, padri, madri, sorelle, figli sono stati informati dalle autorità locali. “Stamattina ci hanno detto che tutti i nostri cari sono morti” ha detto Itatí Leguizamón, la moglie di Germán Suárez, l'addetto al sonar dell'Ara San Juan scomparso lo scorso 15 novembre. “Sono dei disgraziati, dei perversi che ci hanno manipolato per tutto questo tempo, perché secondo me lo sapevano sin dall'inizio”, grida disperata la donna. Già ieri parenti dei marinai avevano visto crollare le proprie speranze, dopo che il comandante sommergibilista Enrique Balbi aveva dato la notizia dell'”evento anomalo, singolo, breve, violento e non nucleare consistente in un'esplosione” registrato “alle 10.31 locali di mercoledì 15 novembre”.

La disperazione dei parenti dei marinai del sottomarino

Secondo Itatí Leguizamón per poco non si è sfiorata la rissa ieri tra i familiari dei membri dell'equipaggio, accampati nella base navale di Mar de Plata, ei vertici della marina argentina.  comandanti militari da tenere in considerazione. “I responsabili della Marina argentina "non ce l'hanno fatta a finire di leggere il comunicato, la gente si è messa a gridare", ha raccontato uno dei presenti, aggiungendo che ci sono stati anche episodi violenti, con i parenti che sfogavano la loro rabbia sui mobili della base navale di Mar del Plata. Due donne sono svenute all'interno della base, altri, che hanno avuto diversi tipi di malore, sono stati portati via in ambulanza. "Tutti hanno iniziato a gridare ‘bugiardi’ e ‘disgraziati’", ha detto ancora la moglie militare, aggiungendo che intenterà una causa "sulla responsabilità civile e penale per tutto questo" contro i comandanti del suo defunto marito E in tal senso il quotidiano “Clarin” segnala che “le ore dell’ammiraglio Marcelo Hipolito Srur al comando del corpo militare, sarebbero contate“.

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