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Allarme lupi, Viminale ai prefetti: “Abbatteteli”. Costa: “Nulla di nuovo, c’è la legge”

Il Viminale ha diramato una circolare in cui autorizza i prefetti ad autorizzare in casi particolari l’abbattimento dei lupi, nonostante siano una specie protetta dalla legge. L’Enpa è sul piede di guerra: “Se anche un solo esemplare dovesse essere ucciso, il nostro ufficio legale è pronto a intervenire con esposti e denunce”. Il ministero dell’Ambiente: “vale il Piano Lupo e la legge”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In casi eccezionali i lupi in Italia si possono abbattere, nonostante siano una specie protetta per legge: verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili, i prefetti potranno coinvolgere le Regioni o le Province Autonome per la richiesta di una deroga ai vigenti divieti di abbattimento dei lupi, tutelati dalla legge 357 del 1997. È quanto specifica una circolare del Viminale, firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministro degli Interni Matteo Salvini, inviata ai commissari di Trento e Bolzano, al presidente della giunta regionale della valle d'Aosta e al dipartimento di pubblica sicurezza il 29 marzo scorso, in cui si fa riferimento a un problema di sicurezza per la popolazione.

"È stato rilevato di recente – si legge nella circolare del ministero -, in alcune aree del territorio nazionale, un aumento della presenza di lupi che, avvicinandosi in branco agli abitati, provocano allarme nella popolazione ovvero causano importanti danni economici agli allevatori, attaccando ovini, caprini e talvolta bovini nelle zone di pascolo e di ricovero".

"Ne deriva l'esigenza di adottare interventi di carattere preventivo ai fini della tutela della pubblica incolumità e della salvaguardia delle attività tradizionalmente legate alla montagna, all’agricoltura e alla zootecnia, nel pieno rispetto delle regole fissate, anche a livello europeo ed internazionale, che riconoscono il valore sul piano ambientale e della biodiversità della presenza di questi grandi carnivori". 

L'Ente Nazionale Protezione Animali è sul piede di guerra: "Apprendiamo che il ministero dell'Interno ha diramato alla Prefettura di Trento una circolare con cui sembrerebbe autorizzarsi, nei fatti, l'uccisione dei lupi cosiddetti ‘problematici'. Alla luce di questa inquietante notizia ci chiediamo quale valore potrebbe avere una circolare che sembra voler reintrodurre le uccisioni, dopo il lavoro tanto autorevole e di solide basi scientifiche portato a termine dal ministro dell'Ambiente con il nuovo Piano Lupo", ha detto la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, secondo la quale "il ministro dell'Interno dovrebbe spiegare quali criteri scientifici devono essere utilizzati per definire un lupo come ‘problematico' o ‘pericoloso' visto che, tra l'altro, l'Italia non registra aggressioni da parte di lupi da almeno duecento anni. In pratica dalla morte di Napoleone Bonaparte. Inoltre è doveroso sottolineare che proprio quei politici che invocano a gran voce lo sterminio del lupo, principale predatore del cinghiale, sono gli stessi che alimentano campagne allarmistiche contro i cinghiali".

Insomma i lupi non rappresenterebbero un'emergenza di ordine pubblico: sarebbero invece un prezioso equilibratore biologico perché con la loro attività predatoria mantengono in equilibrio le popolazioni degli altri selvatici. "A questo proposito – ha detto Rocchi – suggeriamo a tutte le parti in causa di leggere il recente studio di Eurac Research che, ribaltando la vulgata tanto cara ai politici, evidenzia come 2 trentini su 3 siano favorevoli alla convivenza pacifica con i lupi. Noi stiamo con loro e siamo pronti a una mobilitazione totale insieme con milioni di italiani contrari alle fucilate. Naturalmente, se anche un solo esemplare dovesse essere ucciso, il nostro ufficio legale è pronto a intervenire con esposti e denunce". 

Al ministero dell'Ambiente minimizzano le polemiche. A quanto si apprende, infatti, la posizione del ministero guidato da Sergio Costa è sempre la stessa: vale il Piano Lupo varato dallo stesso Costa, e naturalmente vige la legge che autorizza i prefetti a convocare il comitato ordine e sicurezza pubblica, insieme a rappresentanti dell'Ispra, per capire cosa fare con gli esemplari considerati pericolosi.

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