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Albrecht Dürer: le sue geometrie della natura e dell’individuo in mostra a Palazzo Reale

Sarà inaugurata a breve la prima esposizione interamente dedicata ad Albrecht Dürer presso Palazzo Reale, a Milano: un grande viaggio alla riscoperta della sua arte a metà strada fra Rinascimento e innovazione.
A cura di Federica D'Alfonso
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Albrecht Dürer, "Autoritratto con guanti" (1498), Museo del Prado, Madrid.
Albrecht Dürer, "Autoritratto con guanti" (1498), Museo del Prado, Madrid.

Uno dei grandi appuntamenti di questa stagione espositiva sarà dedicato al Rinascimento tedesco: dal 21 febbraio al 24 giugno 2018 infatti Milano ospiterà l’attesissima mostra “Dürer e il Rinascimento fra Germania e Italia”, a Palazzo Reale. Si tratta della prima esposizione completamente dedicata al maestro tedesco, importante non soltanto per la completezza con cui racconta l’intera carriera del maestro, ma anche e soprattutto per il costante confronto con gli artisti europei suoi contemporanei.

L’esposizione è curata da Bernard Aikema, docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Verona, e ripercorre le varie fasi della carriera artistica di Albrecht Dürer attraverso i vari stili da lui indagati: saranno esposte oltre 100 opere fra disegni, pitture e incisioni, con l’obiettivo di sottolineare, anche attraverso il confronto con gli altri grandi artisti rinascimentali, il carattere estremamente innovativo dell’arte del maestro di Norimberga.

Dalla Natura all’anticlassicismo

Ritratto di Giovane Veneziana (1505), Kunsthistorisches Museum, Vienna
Ritratto di Giovane Veneziana (1505), Kunsthistorisches Museum, Vienna

La mostra sarà divisa in sei sezioni, studiate per approfondire i vari aspetti di un artista poliedrico e innovativo quale fu appunto Albrecht Dürer: a partire dal focus su “Geometria, misura, architettura”, che approfondisce la straordinaria capacità del maestro di rielaborare le regole prospettiche, la mostra si concentrerà sul particolare sguardo di Dürer sul mondo naturale con “Scoprire la natura, scoprire il mondo”.

Durante la sua carriera artistica Dürer sperimentò le tecniche e le tematiche proprie di moltissimi artisti suoi contemporanei: l’intera mostra non manca di sottolineare il particolare rapporto con artisti del calibro di Lucas Cranach e Albrecht Altdorfer, soprattutto nella sezione dedicata a “La scoperta dell’individuo” e al particolare modo di rappresentazione dell’uomo scelto dai principali maestri del Rinascimento europeo, ovvero il ritratto.

Una quarta sezione sarà poi dedicata all’affascinante confronto con i temi religiosi e spirituali nell’ambito delle incisioni, mentre nella sezione “Il Classicismo e le sue alternative” l’estetica del maestro rinascimentale verrà confrontata con le correnti classicheggianti di quel periodo, mettendo in luce l’innovazione e il grado di “anticlassicismo” contenuto nelle sue opere.

I viaggi in Italia

Cristo dodicenne tra i dottori (1506), Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid.
Cristo dodicenne tra i dottori (1506), Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid.

Un’intera sezione racconterà i frequenti viaggi in Italia e il rapporto del maestro con la pittura veneziana. Nel 1490 Dürer arriva per la prima volta nel nostro paese, dove ebbe modo di conoscere quel concetto di Rinascimento elaborato da intellettuali come Petrarca e trasformati in immagine da artisti come Sandro Botticelli: arte classica, prospettiva e anatomia si fondono nell'opera di Dürer a partire dall'esempio dei suoi contemporanei italiani, in particolar modo i maestri della scuola veneziana.

Fu infatti a Venezia che Dürer tornò per ben due volte, a distanza di pochi anni: qui si avvicinò agli ambienti neoplatonici e imparò ad apprezzare artisti come Andrea Mantegna, Giorgione e Lorenzo Lotto. Il tedesco poté osservare ed imparare come gli italiani raffiguravano il corpo umano, e durante il secondo viaggio in Italia che durò più di un anno e mezzo dipinse numerose opere oggi molto famose: il “Ritratto di giovane veneziana”, “La festa del Rosario” e il “Cristo dodicenne tra i dottori”, realizzato in appena cinque giorni.

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