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Alberto Stasi scrive a Le Iene: “Non ho ucciso Chiara, non smetterò mai di ripeterlo”

Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco, ha scritto una lettera alla redazione della trasmissione tv “Le Iene”. La mamma: “Sono pienamente convinta della sua innocenza”.
A cura di Susanna Picone
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“Io non ho ucciso Chiara e non smetterò mai di ripeterlo”: è Alberto Stasi, il giovane recluso nel carcere di Bollate perché considerato responsabile dell’omicidio di Garlasco, a scrivere una lettera indirizzata al programma televisivo “Le Iene”. Una lettera diffusa ieri sera durante la trasmissione, proprio nei giorni in cui si parla nuovamente del delitto di Chiara Poggi per le indagini effettuate dalla difesa secondo cui il profilo di dna trovato sotto le unghie di Chiara non apparterrebbe a Stasi ma a una persona di sesso maschile, forse un amico della vittima. Da parte sua Stasi, che è stato condannato in via definitiva dopo due assoluzioni, si è rivolto al programma televisivo per ribadire la sua innocenza e per denunciare “il fallimento del sistema”. “Care Iene, sappiatelo – è quanto scrive Stasi – il fallimento del sistema, di tutto il sistema, è stato doppio perché non solo Chiara non ha avuto giustizia, ma hanno rovinato anche la mia vita”. Quello che arriva dal carcere di Bollate è insomma è un appello rivolto alla trasmissione televisiva affinché possa “accettare la sfida” di gridare la sua innocenza.

Le parole della mamma di Alberto Stasi e dell’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco – Nel servizio de “Le Iene” è intervenuta anche la mamma di Alberto Stasi, che mai aveva concesso interviste dall’inizio di questa storia. “Sono pienamente convinta dell'innocenza di Alberto”, ha detto la donna che ha parlato delle indagini della difesa e ha precisato che “non vogliono ammettere di aver sbagliato”. Nel servizio è apparso anche l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco all’epoca del delitto, Francesco Marchetto: a suo dire, le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi non sarebbero state fatte a 360 gradi.

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