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Uccide il suo stupratore, lo decapita e ne espone la testa in piazza

Stufa delle ripetute violenze e delle continue minacce, la donna si è fatta giustizia da sola, uccidendo l’uomo che la stuprava da mesi.
A cura di Daniela Caruso
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nevin yidirim

La ragazza è stata stuprata è ha deciso di farsi giustizia da sola e di salvare l'onore, uccidendo e decapitando il suo aggressore, esponendone la testa mozzata nella piazza del suo villaggio. 

Nevin Yildirim, 26 anni, è ora in attesa di processo dopo aver ucciso l'uomo nella sua casa di Yalvac, a sud-ovest della Turchia, la scorsa settimana. Madre di due figli, è incinta di cinque mesi: come lei sostiene, il bambino appartiene all'uomo che l'ha violentata.

La ragazza ha chiesto l'interruzione della gravidanza, anche se è quattro settimane avanti rispetto al limite delle dieci settimane imposto dalla Turchia in materia di aborto. Yildirim ha dichiarato che l'uomo, Nurettin Gider, l'ha aggredita pochi giorni dopo che il marito aveva lasciato la casa, nel mese di gennaio, per andare a svolgere un lavoro stagionale in un'altra città. L'avrebbe minacciata con una pistola e intimorita, dicendo che avrebbe ucciso i suoi figli, di due e sei anni, se non avesse taciuto. Gli stupri sono proseguiti fino al 28 agosto, quando Yildirim ha deciso di porre fine a questa drammatica violenza: gli ha sparato un colpo, mentre l'uomo imprecava contro di lei. L'ha inseguito e, una volta che lo stupratore è caduto in terra, ha capito che era deceduto.

"Gli ho torto l'organo sessuale per assicurarmi che fosse morto. Era silenzioso. Sapevo che era morto. Poi gli ho tagliato la testa": queste le parole pronunciate dalla donna posta sotto interrogatorio. Yildirim ha sparato al suo stupratore per dieci volte, in particolare nella regione inguinale. Lo avrebbe anche accoltellato all'addome dopo avergli sparato. Ha, poi, portato la sua testa, che gocciolava sangue, per i capelli nella piazza del paese a Yalvac, secondo quanto riferito da testimoni. Queste le parole pronunciate dalla donna sul posto: "Non parlate alle mie spalle, non giocate con il mio onore. Ecco la testa di un uomo che l'ha fatto".

Lo stupratore ricattava la donna con foto che la ritraevano nuda e incinta scattate furtivamente durante le notti che passava con lei. Minacciava di inviarle ai genitori di lei, mentre la violentava. Secondo una fonte citata dalla CNN, Yildirim avrebbe detto: "Ho pensato di denunciarlo alla polizia militare e al procuratore distrettuale, ma questo mi avrebbe marchiata come una donna disonorata" – sottolineando che – "Dal momento che su di me era calata una cattiva reputazione, ho deciso di pulire il mio onore, uccidendolo. Ho pensato al suicidio molte volte, ma non potevo farlo". Diversi gruppi femministi hanno elogiato Yildirim come un'eroina. Padre di due figli, Gider, 35 anni, era sposato con una zia del marito di Yildirim.

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