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Opinioni

Crisi economica: I 10 modi in cui le cose potrebbero peggiorare

Foreignpolicy.com pubblica il decalogo dei modi in cui le cose potrebbero peggiorare: tra speculazioni, recessione, debiti e catastrofi ecco tutti gli spettri dell’Occidente (e non solo).
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Crisi-Borsa

Normalmente guardiamo sempre con una certa perplessità agli annunci di sventure e catastrofi imminenti, probabilmente consci del fatto che "l'angoscia del vuoto e la pressione dell'inevitabile crollo" normalmente portano ad errori di valutazioni e a misure controproducenti. Tuttavia è anche legittimo che in un momento del genere, con una crisi economico – finanziaria di proporzioni difficilmente ipotizzabili solo qualche anno fa, si affaccino ipotesi escatologiche e previsioni non certo rassicuranti. E così abbiamo pensato di proporvi l'interessante analisi di David J. Rothkopf, analista di spicco del prestigioso foreignpolicy.com: un profetico, quasi surreale (ma non troppo) ma certamente indicativo decalogo dei modi in cui le cose potrebbero peggiorare.

1 – LA CRISI DEL DEBITO DEI PAESI EUROPEI

L'analisi parte dalla considerazione dell'inadeguatezza delle misure messe in campo dalla Bce per tamponare la situazione del debito in Italia e Spagna (come vi abbiamo raccontato, l'acquisto dei titoli di Stato è stato accolto con cautela dai mercati), mentre non va dimenticata la condizione particolare della Francia, con i credit default swaps saliti a quota 171 (a tal proposito vale la pena di sottolineare come tale valore sia di 387 per l’Italia). E se le banche restano sotto osservazione, non è escluso che le cose per Italia e Spagna possano peggiorare sotto l'attacco degli speculatori.

2 – LA RECESSIONE STATUNITENSE

Gli States potrebbero definitivamente entrare in una fase di recessione, con minori introiti dalle tasse che farebbero precipitare la situazione fiscale di Stati e città. I mercati entrerebbero in una fase di forte regressione e a farne le spese sarebbero soprattutto i ceti medio – bassi, con duri colpi al sistema dell'assistenza pubblica, già messo a dura prova dalle ultime misure in tema di spesa pubblica.

DEbt-USA

3 – LA RECESSIONE GLOBALE

Ovviamente se le economie statunitensi ed europee non riuscissero ad evitare la recessione gli effetti sarebbero percepiti a livello globale in maniera impressionante. A maggior ragione in presenza di consistenti investimenti e di forti relazioni commerciali, secondo un effetto – domino già evidenziato nella recente crisi finanziaria dovuta al tracollo di alcuni istituti di credito internazionali.

4 – L'INFLAZIONE NEI PAESI "BRIC"

Questa serie di fattori convergenti potrebbe portare ad una crisi inflattiva in alcuni Paesi, in particolare laddove si è manifestata negli ultimi anni una forte crescita del PIL, unita a bassissimi livelli di indebitamento. Stiamo parlando in particolare del cosiddetto BRIC, ovvero Brasile, Russia, India, Cina, già duramente colpiti dall'inflazione negli ultimi anni, pur in un contesto di fortissima crescita economica.

BRIC-leaders

5 – TENSIONI SOCIALI

E' evidente che le problematiche economiche potrebbero portare ad una recrudescenza delle tensioni sociali nel Vecchio Continente. Del resto, come testimoniato dalla rivolta londinese di questi ultimi giorni, l'esasperazione delle masse popolari si può saldare alquanto facilmente con gli endemici problemi sociali dando vita a contestazioni radicali e capaci di mettere in discussione la stabilità complessiva delle istituzioni statali.

Scontri-inghilterra

6 – QUESTIONE MEDIORIENTALE

La crisi economica rischia di condizionare pesantemente i processi di stabilizzazione nell'aria mediorientale, spazzata dal vento di cambiamento che ha portato all'abbattimento dei regimi bonapartisti in Tunisia ed Egitto. Tanto più che restano aperti fronti caldissimi come quelli siriani e libici (con la resistenza, sia pure con basi diverse, di due regimi autoritari che non esitano a rispondere con forza alle istanze di cambiamento), senza dimenticare l'annosa questione israelo – palestinese che potrebbe risentire della perdita di peso internazionale della diplomazia statunitense, nonchè della sempre crescente minaccia iraniana.

Palestine-usa

7 – CRISI ASIATICA

L'area tra Pakistan ed India presenta da sempre una forte instabilità, tanto che non può essere escluso un radicale peggioramento della situazione, specie se la componente dell'Islam radicale dovesse riuscire ad imporsi definitivamente in Pakistan e a tornare prepotentemente in auge in Afghanistan. Ciò comporterebbe problemi enormi per i mercati dell'India e un deciso rallentamento ai processi di riforma sociale e politica in atto nell'area.

8 – CALAMITA' NATURALI

Dal novero delle cose che potrebbero far peggiorare la situazione, non è possibile escludere una "fatalità", come lo tsunami che ad esempio ha messo in ginocchio l'intera economia giapponese oppure l'incredibile eruzione del vulcano islandese che ha provocato problemi enormi all'intero sistema logistico internazionale. Certo, a maggior ragione in questo caso, occorre davvero fare gli scongiuri, ma resta la considerazione dell'estrema fragilità complessiva dell'intero "sistema" su cui si basa l'economia mondiale.

Japan-tsunam

9 – NUOVI CONFLITTI

Sono tante le situazioni al limite, tante le zone in cui le tensioni politico – militari hanno raggiunto un livello critico. Se per qualche malaugurata circostanza gli eventi dovessero precipitare, gli effetti su larga scala, in presenza di una crisi economica e con una leadership politica occidentale mai come ora messa in discussione, potrebbero essere davvero catastrofici.

10 – LA GRANDE DEPRESSIONE

Nel terminare questa "speculazione intellettuale", l'autore sottolinea come il rischio concreto sia quello di una vera e propria depressione dell'economia mondiale, con effetti che peserebbero a lungo anche sull'intero sistema di relazione fra gli stati. Infine una doverosa precisazione che suona finanche come una giustificazione per questo complesso di "profezie di sventure future":

Such possibilities should not trigger panic. They should however, focus the minds of politicians, bankers, and electorates everywhere. The problem with the leadership failures of the recent past is not just that they have slammed the world economy yet again, it is that they have made the future more dangerous than it was.

Insomma, nessun gioco al massacro, nessun allarme ingiustificato, ma un'analisi consapevole dei rischi di una crisi di sistema, che deve spingere ad un complessivo ripensamento strutturale, politico ed ideale.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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