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Volo Mh370, svolta nelle indagini: probabile omicidio-suicidio premeditato dal pilota

Il pilota avrebbe registrato alcune sessioni di volo suicida con un simulatore casalingo circa un mese prima della strage.
A cura di Charlotte Matteini
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Australia , continuano le ricerche dei relitti dell'aereo scomparso

Sarebbe stato un omicidio-suicidio a provocare la scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines nel marzo 2014. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal New York Magazine, che ha ottenuto un documento relativo all'indagine aperta dalle autorità malesi in collaborazione con l'Fbi, la causa della strage aerea sarebbe da imputare al capitano Ahmad Zaharie, che avrebbe premeditato nei dettagli il finto incidente. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, il capitano circa un mese prima della strage effettuò con un simulatore di volo Microsoft Flight Simulator X  alcuni voli suicidi, tra cui uno con una rotta simile a quella che gli inquirenti ritengono abbia poi seguito il volo MH370 il giorno della scomparsa nell'oceano indiano meridionale.

Si tratterebbe quindi non di un attentato, ma di un omicidio-suicidio di massa premeditato dal pilota, presumibilmente affetto da depressione. I parenti del capitano, però, pare non si siano mai accorti del fatto che Zaharie soffrisse di depressione e l'hanno sempre descritto come una persona attiva, affabile e sempre molto gentile. Sembrerebbe un caso molto simile alla strage di Germanwings, il volo della compagnia tedesca che fu dirottato dal pilota Andreas Lubitz, che si scoprì successivamente essere affetto da patologie psichiatriche.

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