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Verona, in 10mila al corteo pro-famiglia: “Guardate che piazza. Dio, Patria, Famiglia”

Sono circa 10mila, secondo le stime delle forze dell’ordine, le persone che partecipano a Verona al corteo pro-famiglia, che chiude il tredicesimo Congresso delle Famiglie. Presenti anche esponenti di Forza Nuova con cartelloni con le scritte: “Dio, Patria, Famiglia”. Galdolfini: “Guardate che splendida piazza”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono più di 10mila i partecipanti al corteo pro-famiglia, che chiude il tredicesimo, e chiacchierato, Congresso delle famiglie tenutosi nei giorni scorsi a Verona, oggi, domenica 31 marzo. È questa la prima stima delle forze dell'ordine. Partiti da piazza Bra, i manifestanti stanno percorrendo le vie del centro, per tornare sotto il palco davanti al palazzo comunale. Tra le tante bandiere, ci sono anche quelle di Alleanza cattolica, dei Giuristi per la vita, del Movimento per la vita, gruppi mariani e devozionali e pro-vita. Tra le varie presenze, si segnala anche quella dei militanti di Forza Nuova, nelle prime file del corteo, anche se come richiesto dagli organizzatori del Wcf non ci sono simboli di partito, ma solo tre cartelloni con le scritte "Dio, Patria, Famiglia". Tutti i militanti indossano una camicia bianca e da un paio di queste spuntano delle collanine con il simbolo della croce celtica.

"È stato un congresso di un livello culturale impressionante, dispiace solo che i mass media abbiamo parlato di tutto tranne che dei contenuti del summit", ha commentato Massimo Galdolfini, fondatore del Family Day, in testa al corteo di Verona. "Guardate questa splendida piazza – ha continuato – e questa gente, e cercate se c'è un solo cartello contro qualcuno o contro qualcosa. Noi siamo per la vita, per la famiglia, per il rispetto di tutte le persone ma chiediamo, se davvero questa è una civiltà democratica, anche noi rispetto. Certe offese come dire che "Dio, patria e famiglia è un vita di merda" è una cosa che offende innanzitutto chi la pronuncia". Insieme a lui sfila anche sua figlia Loretta, in accordo col padre a differenza della "contestatrice" Maria, che proprio ieri aveva preso parte sempre a Verona alla contro-manifestazione che si è tenuta nella giornata di ieri. "Mio padre vuole che io bruci all’inferno perché sono separata. Mi considera un mostro. Lui ritiene che la mia famiglia sia da nascondere, qualcosa di cui vergognarsi. Da lui non ho mai ricevuto amore. Io invece sono qui col mio compagno e con le mie figlie per far vedere quanto è bella la mia famiglia allargata. Io penso che Gesù Cristo ami gay, lesbiche, famiglie colorate, così come tutte le altre", ha detto in una intervista.

Al termine della manifestazione, dal palco vi saranno i saluti del sindaco di Verona, Federico Sboarina, dell'assessore regionale veneto Elena Donazzan, di Massimo Gandolfini e degli organizzatori. Presente al corteo anche il senatore Davide Pillon.

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