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Usa: Corte Suprema respinge i ricorsi di cinque Stati contro i matrimoni gay

La Corte Suprema americana ha respinto i ricorsi contro i matrimoni gay presentati da Virginia, Oklahoma, Utah, Wisconsin e Indiana dove tribunali di grado inferiore li avevano vietati. La sentenza potrebbe portare da 19 a 30 gli Stati americani dove le nozze omosessuali potranno essere legalizzate.
A cura di Susanna Picone
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In America la Corte Suprema ha respinto i ricorsi contro i matrimoni gay presentati da cinque Stati, e cioè Virginia, Oklahoma, Utah, Wisconsin e Indiana. La Corte ha di fatto respinto di prendere in considerazione l'appello di questi Stati che chiedevano di vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso: qui le unioni gay erano state bloccate in attesa della disposizione della Corte suprema. Con questa decisione la Corte americana ha fissato dunque un precedente che potrebbe aprire ai matrimoni gay in tutti gli Stati dell'Unione. In America potrebbero quindi diventare da 19 (Connecticut, Delaware, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Hampshire,New York, New Jersey, Rhode Island, Vermont, Stato di Washington, California, Illinois, Hawaii, Nuovo Messico, Oregon, Pennsylvania e Wisconsin, oltre che nella capitale Washington, D.C.) a 30 gli Stati dell'Unione in cui le nozze gay potranno essere legalizzate. I prossimi Stati coinvolti saranno North Carolina, West Virginia, South Carolina, Wyoming, Kansas e Colorado.

Nozze gay, la decisione a sorpresa della Corte Suprema

La Corte Suprema, riportano i media Usa, non ha fornito motivazioni per la propria scelta. Una scelta che avrebbe sorpreso, tra l’altro, molti esperti di diritto convinti che la Corte suprema avrebbe voluto dire la sua su una questione importante come quella delle unioni tra persone dello stesso sesso. Nel giugno del 2013 in America vi era stata la storica sentenza della Corte Suprema che aveva dichiarato incostituzionale il Defense of Marriage Act, la legge federale secondo cui il matrimonio era esclusivamente un’unione tra uomo e donna e garantiva i diritti e i benefici del matrimonio, come l’accesso al welfare e l’eredità, solo alle coppie eterosessuali, e non a quelle omosessuali, anche se queste erano legalmente sposate.

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