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Un resort sul colle dell’Infinito di Leopardi. Franceschini: “Va salvato, è patrimonio nazionale”

Anche il Ministro dei Beni Culturali è intervenuto dopo la decisione del Consiglio di Stato sull’appello della Soprintendenza contro il progetto di edificazione di una country house sull'”ermo colle” del poeta a Recanati.
A cura di Biagio Chiariello
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"Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude". I versi li abbiamo imparati a memoria a scuola. Sono quelli de L'Infinito di Giacomo Leopardi. Ora, però, su quel colle (il monte Tabor) il Consiglio di Stato ha autorizzato un piano di ristrutturazione di due edifici per trasformarli in country house. E' stato infatti respinto l'appello presentato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio delle Marche contro una sentenza del Tar che permetterebbe appunto la ristrutturazione delle due vecchie case rurali appunto a Recanati, su un versante dell' "ermo colle" di leopardiana memoria.  Contro la country house, proposta da privati al Comune nel 2012, si erano schierati anche Italia Nostra, il Fai (che hanno affiancato la Soprintendenza nel procedimento) e la famiglia Leopardi, formata dagli ultimi discendenti del poeta. Ci sarebbe infatti un vincolo che però non implica l'inedificabilità assoluta.

E sulla questione è intervenuto anche il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini: "Il colle dell'Infinito di Leopardi è patrimonio della letteratura e della cultura italiana e va preservato". Il Ministro ha annunciato di aver dato disposizione agli uffici competenti per "gli atti necessari a ribadire il parere negativo sui progetti che incidono sull'area". Ma il progetto sarà comunque realizzato da Anna Maria Dalla Casapiccola, proprietaria di un bed&breakfast che si trova a poca distanza dal terreno in cui saranno ristrutturate le vecchie case coloniche. Anche perché secondo il Tar, il parere negativo della Soprintendenza ha un difetto di motivazione, perché non esplicita "le effettive ragioni di contrasto tra l'intervento di recupero del vecchio fabbricato (preesistente all'imposizione del vincolo) e i valori paesaggistici dei luoghi" interessati. Non vengono indicati i "profili" che arrecano pregiudizio "agli specifici valori dei luoghi oggetti di tutela". E "sfuggente appare il riferimento all'alterazione della percezione consolidata dell'immobile".

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