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Turchia, Gran Mufti e Erdogan contro Papa Francesco: “Non ripeta errore”

Altissima tensione tra la Turchia e il Vaticano dopo le parole di Papa Francesco sul genocidio armeno. Il ministro Volkan Bozkir ha detto che il Papa ha parlato cosi perché viene dall’Argentina, un Paese “che ha accolto i nazisti”.
A cura di Susanna Picone
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Le parole di Papa Francesco sul genocidio degli armeni continuano a suscitare polemiche. Ieri, in una nota, l’ambasciatore turco ha fatto sapere che “parlare di genocidio degli armeni è una calunnia” e che significa “strumentalizzare politicamente la storia”. “Per il popolo turco e per la Turchia” le parole di Bergoglio sono “nulle”, ha aggiunto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. E al coro di critiche si è aggiunto anche il Gran Mufti turco Mehmet Gormez, la principale autorità religiosa islamica sunnita del Paese. Gormez, allineandosi sul governo di Ankara, ha criticato Papa Francesco per le dichiarazioni “senza fondamento” e ispirate da “lobby politiche e ditte di relazioni pubbliche”. E ancora, il ministro per gli affari europei Volkan Bozkir ha detto che il Papa ha parlato così perché viene dall’Argentina, un Paese “che ha accolto i nazisti” e nel quale “la diaspora armena è dominante nel mondo della stampa e degli affari”.

Tensione Turchia-Vaticano, la posizione del Governo italiano – A inserirsi nella polemica a nome del governo italiano prima il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, secondo il quale non ci si può aspettare una presa di posizione dell’esecutivo, e poi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. “Credo che non sia mai opportuno per un governo prendere delle posizioni ufficiali su questo tema – ha detto Gozi – per me, ma è la mia posizione personale, lo è stato. Ma un governo non deve utilizzare la parola genocidio”. “Con il governo di Ankara siamo impegnati a parlare di democrazia, diritti umani e di minoranze”, ha aggiunto. “La durezza dei toni turchi non mi pare giustificata, anche tenendo conto del fatto che 15 anni fa Giovanni Paolo II si era espresso in modo analogo” a Papa Bergoglio, ha invece detto il ministro Gentiloni. “L’Italia – ha aggiunto – ha più volte espresso solidarietà e vicinanza al popolo e governo armeno per le vittime e le sofferenze inflitte 100 anni fa”. Il ministro Gentiloni ha sottolineato che “sul riconoscimento giuridico” del genocidio “abbiamo sempre invitato i due paesi amici Armenia e Turchia a dialogare per evitare che questa situazione ostacoli” un rasserenamento delle relazioni.

La posizione di Ban Ki-moon – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha fatto sapere, infine, di considerare il massacro degli armeni da parte dell'impero ottomano 100 anni fa un “crimine atroce” ma di non supportare la definizione di “genocidio” di Papa Francesco. Lo ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. Dujarric ha riferito che Ban Ki-moon ha preso atto delle dichiarazioni di Bergoglio ed è consapevole delle “sensibilità inerenti la definizione dell'accaduto” nel 1915 e durante la commemorazione dei 100 anni dai “tragici eventi”. Ha aggiunto che il segretario generale è convinto che la memoria e la costante cooperazione tra gli armeni e i turchi “mirata a stabilire la realtà dei fatti dovrebbe rafforzare la nostra comune determinazione a prevenire la reiterazione in futuro di simili atroci crimini”. Rispondendo poi a una domanda in proposito, Dujarric ha detto che il segretario non ha intenzione di istituire una commissione internazionale sulla questione.

Erdogan torna ad avvertire Papa Francesco – Il presidente islamico turco Recep Tayyip Erdogan ha "condannato" le parole di Bergoglio sul genocidio armeno e lo ha "avvertito" di non "ripetere questo errore". "Avverto il Papa di non ripetere questo errore, e lo condanno" ha affermato Erdogan, citato da Hurriyet online. "Quando dirigenti politici, religiosi, assumono il compito degli storici, ne deriva un delirio, non fatti" ha aggiunto. "Pensavo che fosse un politico diverso".

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