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Chieti, prima di lanciare la figlia e suicidarsi Filippone aveva ucciso anche la moglie

Dai primi risultati dell’autopsia emergono dettagli sempre più drammatici della tragedia di Chieti: Marina Angrilli sarebbe stata spinta giù dal balcone dal marito. Intanto il fratello della donna, moglie di Fausto Filippone e madre di Ludovica, di 10 anni, tutti e tre morti domenica scorsa in una tragedia ancora in parte avvolta nel mistero, interviene per bloccare le voci che stanno circolando in queste ore: “Si sta speculando in un momento di così tragico dolore gli aspetti della vita inesistenti. Questo è un fatto inaccettabile”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dalle prime indiscrezioni sull'esito dell'autopsia sul corpo della moglie di Fausto Filippone, emerge quello che molti temevamo: Marina Angrilli sarebbe stata spinta giù dal balcone della loro casa a Chieti. L'esame autoptico infatti avrebbe escluso la caduta accidentale o il suicidio della donna. L'accertamento del medico legale  Cristian D’Ovidio in pratica avrebbe consentito di appurare che, per tipologia di lesioni e di traiettorie, la donna non si sarebbe suicidata. Esclusi anche malori e colluttazioni. Resta la spinta dell'unica persona presente: il marito. La morte della donna era stato il primo atto del dramma avvenuto  nella tarda mattinata di domenica. "Intorno a mezzogiorno ho sentito un urlo straziante e poi un tonfo". Queste le parole di Giuliano Salvio, un medico che abita nella stessa casa. Parlando col Corriere della Sera, racconta di avere visto la donna a terra e di avere  tentato di soccorrerla. "Non c'era nessuno intorno a lei, solo dopo qualche minuto è arrivato quell'uomo, era  molto nervoso, farfugliava, si teneva le mani tra i capelli e ripeteva: che sciagura, è caduta dal secondo piano, lei è mia moglie. Però restava sempre a qualche metro di distanza, malgrado lei perdesse molto sangue -prosegue il racconto  dell'uomo al Corriere della Sera- Poi, mentre aspettavamo  l'ambulanza, è venuto da me col cellulare in mano e mi ha detto: ‘Ti lascio questo numero, io devo andare a  prendere mia figlia'. Un po' insolito, per un marito a cui è appena caduta di sotto la moglie".

L'autopsia eseguita all’obitorio di Chieti anche sui corpi di Filippone e della piccola Ludovica, la bimba di 10 anni lanciata da un viadotto dell'A14 dal padre, hanno confermato anche la morte sul colpo della bimba e del genitore suicida. Per il medico legale, la ragazzina è morta per la "lesività riportata nella precipitazione da grande altezza" dopo essere stata spinta dagli oltre 40 metri del viadotto Alento, a Francavilla a Mare. La stessa causa di morte accertata anche per Filippone che si è suicidato lanciandosi nel vuoto dopo ore di trattative. Si attendono ora i risultati degli esami tossicologici ed istologici su padre e figlia, per capire se i due avessero assunto sostanze che avrebbero potuto alterare le loro condizioni psicofisiche come è stato ipotizzato.

Il fratello della donna: "Non è vero che lo tradiva"

Nella vicenda è intervenuto anche Francesco Angrilli, fratello di Marina,  moglie di Fausto Filippone e madre di Ludovica, di 10 anni, che interpellato dall'ANSA, in riferimento ad alcune notizie diffuse sulla tragedia avvenuta domenica scorsa, ha spiegato: "Girano notizie ingiustificate sulla serietà di mia sorella: oltre ad essere vittima di questa tragedia, adesso che venga infangata la trasparenza di una persona come lei, aggiunge dolore su dolore. Mia sorella era una persona regolarmente sposata con Fausto Filippone, però sembra che debbano passare delle notizie che riguardano eventuali relazioni di mia sorella". L'uomo si è gettato dal viadotto Alento della A/14 poche ore dopo aver lanciato nel vuoto la  bambina. "Sono cose che fanno male – ha aggiunto Angrilli – a persone profondamente segnate da questa tragedia, quindi devo tutelare l'immagine di mia sorella, che era una madre, moglie e insegnante irreprensibile, da prendere come esempio. Tutto ciò intollerabile. Purtroppo non è altro che il segnale della società profondamente disagiata che abbiamo: si deve andare a speculare in un momento di così tragico dolore gli aspetti della vita inesistenti. Questo è un fatto inaccettabile".

La donna era insegnante in un liceo

Marina Angrilli insegnava al liceo Leonardo Da Vinci di Pescara. “Gli alunni sono turbati e sconvolti“, ha confessato il preside Giuliano Bocchia all’Ansa. “Abbiamo fatto una riflessione pedagogica anche con il supporto di uno psicologo nelle tre classi dove insegnava la professoressa Angrilli dai più piccoli ai più grandi per aiutare ad elaborare il dolore e a capire la complessità della vita“. “Nulla da lei traspariva o faceva presupporre quello che sarebbe potuto accadere. Voleva molto bene alla figlia e ne parlava spesso“, ricorda il preside. Solo la settimana scorsa, i Filippone avevano presenziato alla cena di fine anno dello sci club frequentato da Ludovica che era “particolarmente soddisfatta per aver ritirato la coppa per le gare vinte a fine corso di sci. Erano sereni“ ha ricordato il presidente Mattia Giansante.

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