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Terremoto L’Aquila, sequestrati 800 balconi delle New Town: “Pericolosi”

In seguito al crollo del balcone di una delle abitazioni costruite all’Aquila per accogliere gli sfollati post-terremoto, la magistratura ha ordinato il sequestro di ottocento balconi nell’ambito dell’inchiesta partita proprio dopo l’incidente.
A cura di Susanna Picone
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Su disposizione della Procura della Repubblica dell'Aquila a partire da lunedì saranno posti sotto sequestro 800 balconi in legno di diversi progetti “C.a.s.e.” (Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili), gli alloggi fatti costruire dall’allora premier Silvio Berlusconi per ospitare coloro che rimasero senza un’abitazione a seguito del terremoto che colpì L’Aquila il 6 aprile 2009. Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore capo Fausto Cardella ha annunciato la decisione della magistratura. Le zone interessate al provvedimento sono Cese di Preturo, Arischia, Coppito 2, Collebrincioni e Sassa. Sotto accusa ci sarebbe il legno incollato e non bullonato. L'iniziativa della magistratura è nata a seguito delle indagini condotte all'indomani del crollo, alcune settimane fa, di un balcone nella New town di Cese di Preturo. In quella circostanza, fortunatamente, sia nell'abitazione che ha subito il crollo del balcone che in quella sottostante non c’era nessuno per cui non ci sono stati feriti. Al momento la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per crollo colposo. Tra gli altri reati ipotizzati anche la frode in pubbliche forniture.

Il procuratore: “Non è sicuro uscire sui balconi”

Lunedì comincerà dunque la fase dell'apposizione dei sigilli che, come ha spiegato il procuratore capo, saranno utili per evitare l'utilizzo degli stessi come prescritto anche nell'ordinanza del sindaco dell'Aquila subito dopo il crollo. “La nostra azione – ha detto il procuratore – è anche per ricordare agli inquilini che non è una cosa sicura uscire sui balconi”. “L'apposizione dei sigilli ad 800 balconi – ha continuato Cardella – sarà effettuata in una maniera meno invasiva possibile anzi colgo l'occasione per scusarmi fin d'ora per i disagi che si potrebbero creare per i cittadini”. Il progetto C.a.s.e., che si sviluppa in 19 insediamenti è il grande progetto abitativo realizzato dopo il sisma con la costruzione di circa 4.500 alloggi rivolto a 16 mila aquilani rimasti senza casa.  Subito dopo il crollo delle settimane scorse, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente aveva parlato di “difetti di costruzione”.

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