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Tatuaggi, il ministero della Salute ritira nuovi inchiostri per “rischio cancro”

Nuova allerta, dopo quella dei mesi scorsi, per i colori usati per i tatuaggi a rischio cancro. Il Ministero della Salute ha bloccato oggi altri due pigmenti, rosso e rosa, provenienti dagli Stati Uniti. Sono il Rose Satin della Marca Eternal Ink e il rosso Perma Blend – Queens Red, marca Permablend Pigments.
A cura di Susanna Picone
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Nuovo allarme per alcuni colori usati per fare i tatuaggi risultati a rischio cancro. Il ministero della Salute, dopo che già nei mesi scorsi aveva provveduto a ritirare diversi inchiostri per tatuaggi, nella giornata di oggi, lunedì 27 maggio, ha lanciato un nuovo allarme. Come si legge sul sito del ministero, nello specifico nella sezione “Allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi”, in data 27 maggio ha bloccato, vietandone la vendita e obbligando al ritiro dal commercio, due pigmenti provenienti dagli Stati Uniti ma distribuiti da aziende italiane. Un primo inchiostro finito nel mirino del ministero è il “Rose Satin” della Eternal Ink, flacone da 30 ml con lotto scadenza 27/07/2020. L’altro inchiostro per tatuaggi, di coloro rosso, è il “Perma Blend – Queens Red”, marca Permablend Pigments, lotto PBQH181812. Natura del pericolo/rischio, stando a quanto riportato sugli avvisi del ministero, è di tipo chimico/cancerogeno.

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Un altro avviso pubblicato sul sito del ministero della Salute relativo a un pigmento per tatuaggi risale al 24 maggio scorso. Oggetto del comunicato è il pigmento per tatuaggi “Perma Blend –Rustic” della marca Permablend Pigments. Gli articoli sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo sempre a causa del rischio chimico-cancerogeno.

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Gli altri inchiostri per tatuaggi ritirati a marzo dal ministero della Salute – Altri colori utilizzati per i tatuaggi sono stati ritirati dal mercato italiano perché contenenti sostanze cancerogene lo scorso marzo. Anche nel precedente caso il richiamo e divieto di vendita di questi prodotti è stato disposto dal ministero dopo che delle analisi a campione hanno evidenziato, appunto, la presenza di sostanze chimiche pericolose. Nove gli avvisi apparsi lo scorso marzo, a cui si aggiungono i tre degli ultimi giorni.

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