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Tagli alla Camera: per 426 dipendenti aperte le procedure di licenziamento

L’Usb: “Si mettono alla porta lavoratori che assicurano importanti servizi ai deputati (fra cui servizi mensa, portierato, commessi negli uffici parlamentari) percependo uno stipendio medio inferiore a 1.000 euro”.
A cura di D. F.
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L'Unione dei Sindacati Di Base in una nota ha spiegato che è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo per "426 dipendenti della Milano 90 srl, che lavorano in un appalto della Camera dei Deputati". "Dopo anni di cassa integrazione e contratti di solidarietà, si intende mettere alla porta lavoratori che assicurano importanti servizi ai deputati (fra cui servizi mensa, portierato, commessi negli uffici parlamentari) percependo uno stipendio medio inferiore a 1.000 euro", si legge nel comunicato dell'Usb. "Da ieri mattina è partita la protesta degli addetti alle mense, che hanno incrociato le braccia bloccando di fatto il servizio a Palazzo Marini e Palazzo San Macuto", rivela il sindacato. "L'Unione Sindacale di Base respinge i licenziamenti in corso ed insieme ai lavoratori metterà in campo ogni azione che sia effettivamente finalizzata alla salvaguardia e allo sviluppo dell'occupazione", conclude la nota.

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