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Sudan, esercito circonda palazzo presidenziale: “Colpo di Stato, Al Bashir si è dimesso”

Dopo mesi di proteste l’esercito sudanese ha circondato il palazzo presidenziale con uomini e mezzi. Militari sono anche entrati nella sede dell’emittente radiotelevisiva di Stato. Il presidente Omar Al Bashir, al potere da trenta anni, si sarebbe dimesso e diversi funzionari sarebbero stati arrestati.
A cura di Susanna Picone
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Dopo mesi di proteste e il sesto giorno consecutivo di sit-in in Sudan, questa mattina l’esercito del Paese ha circondato il palazzo presidenziale e ha fatto sapere di dover fare un "importante annuncio" in radio. I militari all’alba sono anche entrati nella sede dell'emittente radiotelevisiva di Stato che trasmette da alcune ore musiche militari, interrotte a più riprese solo per annunciare l’imminente discorso a reti unificate. Si tratterebbe di un colpo di Stato. Secondo fonti locali, alti esponenti del governo sarebbero stati arrestati e anche l'aeroporto di Khartoum sarebbe stato chiuso. Secondo Al Arabiya lo stesso Omar Al Bashir, presidente del Sudan da trenta anni, si sarebbe dimesso. Nella capitale Khartum la gente festeggia l’uscita di scena di Al Bashir.

Alti esponenti del governo arrestati – Diversi esponenti del governo sudanese sarebbero stati arrestati. A riferirlo su Twitter – parlando di “arresti in massa” nell’esecutivo – è una giornalista sudanese citata dalla Bbc. Tra gli arrestati ci sarebbe il vice presidente del National Congress Party, Ahmed Haroun. Detenuto anche l'ex vice presidente di Bashir, Ali Osman Taha, oltre alle guardie del corpo del presidente. Diversi media africani segnalano inoltre che i militari controllano le principali arterie della capitale.

Le proteste in Sudan – Le ultime proteste in Sudan erano iniziate a dicembre dell'anno scorso. Dallo scorso weekend poi le manifestazioni contro al Bashir avevano preso nuova forza, con decine di migliaia di persone che avevano partecipato a marce e a un grosso sit-in davanti alla sede dell’esercito. Le forze di sicurezza legate al presidente avevano in più occasioni cercato di disperdere i manifestanti, ma negli ultimi giorni dei testimoni avevano detto che l’esercito stava difendendo i manifestanti.

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