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Strage di cani a Sciacca, trenta animali uccisi con polpette avvelenati. Sindaco sotto accusa

Il Comune ha presentato una denuncia alla Procura contro ignoti. Su Facebook il sindaco Francesca Valenti accusata di non aver contrastato il fenomeno: “Denuncerò sia gli ignoti autori del delitto, sia i noti autori degli improperi e delle minacce”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una vera e propria strage a Sciacca, in Sicilia: sono almeno 30 i cani morti per avvelenamento. Il comune ha presentato una denuncia contro ignoti alla Procura. La stessa cosa aveva fatto oggi la presidente dell’Associazione nazionale tutela animali, Anna Maria Friscia. Mentre il sindaco Francesca Valenti ha diramato un’ordinanza con un avviso urgente alla popolazione ad usare la massima cautela per la possibile presenza di altre polpette avvelenate nella zona interessata. Tuttavia in molti se la sono presa proprio con lei, pubblicando centinaia di insulti e minacce sulla sua pagina Facebook. Il primo cittadino della città agrigentina ha reagito denunciando gli utenti responsabili. "A Sciacca", spiega a Tgcom24 Francesca Valenti, "c'è un problema evidente coi cani randagi, ma c'è da anni, mentre la giunta attuale si è insediata solo a luglio 2017. È un problema igienico-sanitario e di sicurezza: proprio qualche settimana fa, mi sono rivolta alla Prefettura, e di recente abbiamo sollecitato la Asl che dovrà occuparsi delle sterilizzazioni".
"Il Comune", continua Valenti, "ha già in bilancio una spesa di 300mila euro per portare e mantenere i randagi nei rifugi. A Sciacca manca un rifugio pubblico, quindi dobbiamo ricorrere all'unica struttura privata in città, e a quelli nei comuni vicini, che però spesso sono già al completo. Siamo al lavoro per la creazione di un rifugio comunale".

La macabra vicenda era cominciata il 15 febbraio scorso quando, in Contrada Muciare, zona della cittadina in prossimità della spiaggia, erano stati trovati 15 cani morti. Rinvenuti l'uno accanto all'altro, gli animali erano stati tutti vittime di avvelenamento. Sulla vicenda è poi intervenuto anche il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. Sulla sua pagina Facebook, il presidente ha comunicato l'intenzione della regione di costituirsi parte civile, nei procedimenti giudiziari che saranno avviati in caso di individuazione dei responsabili. "Servono iniziative, anche legislative, immediate e risolutive", ha aggiunto, e ha detto di aver fissato un incontro per la prossima settimana con autorità veterinarie e associazioni di volontariato.

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