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Croissant a sfera o a forma di cubo: la nuova pasticceria ha solo il sapore del marketing

Dopo La Sfera, il nuovo croissant tondo di una celebre pasticceria di Torino, torna di attualità il grande tema: sperimentare in cucina è ancora una spinta o seguire i trend social ha cambiato anche il modo di creare dolci?
A cura di Arianna Colzi
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Tre brioche particolari
Tre brioche particolari

Anche la pasticceria incontra il design. Negli ultimi anni sempre più prodotti enogastronomici sono stati rivisitati e reinterpretati non solo dal punto di vista delle ricette, ma anche da quello della forma, che, spesso, attira il cliente verso il contenuto. Ne sa qualcosa la Farmacia del Cambio, una celebre caffetteria nel centro di Torino, che ha rivoluzionato le sue brioche trasformandole prima in un cubo e poi in una piccola sfera. Una trasformazione che ha generato un hype incredibile sui social e lunghissime file. Andando oltre la lavorazione, analizzando questo cambiamento e queste sperimentazioni, sempre più pasticcerie trovano idee alternative per proporre piatti semplici e tradizionali: è solo una novità o l'esposizione social e mediatica ci spinge a proporre piatti iper performanti?

Com'è fatta la brioche sferica

Matteo Baronetto è lo chef del ristorante Del cambio a Torino, al cui piano terra troviamo la Farmacia del Cambio. Al Gambero Rosso ha raccontato come il nuovo croissant sferico, La Sfera, abbia richiesto ore e ore di lavoro per trovare il connubio perfetto tra "forma finale" e la ricetta. Il ripieno è fatto con crema gianduia e viene venduta a 4,50 euro al pubblico che si sta già disponendo in file numerose per poterlo provare.

Cubrick di Farmacia del Cambio | Foto Farmacia del Cambio
Cubrick di Farmacia del Cambio | Foto Farmacia del Cambio

La celebre caffetteria, infatti, era già diventata nota al grande pubblico lo scorso aprile come il luogo in cui veniva prodotto il Crubik, crasi tra "croissant" e "cubo di Rubik", celebre rompicapo coloratissimo. Questa brioche cubica, infatti, era stata ripresa in un video di un creator. L'idea e l'aspetto invitante del dolce l'aveva reso oggetto del desiderio degli utenti social più golosi, creando anche un hashtag ad hoc. L'ispirazione proviene dai Paesi dell'Europa del nord, che da anni sperimentano per innovare i classici croissant: tra gli chef più celebri che hanno innovato la silhouettes della brioche c'è sicuramente lo svedese Bedros Kabranian.

Quando il gusto incontra il marketing

Negli ultimi anni, dunque, è possibile parlare di trend quasi di design che ha colpito il mondo dei dolci e dei lievitati: la sfera e il cubo ne sono un esempio. Ma questo trend nasce per la novità di sperimentare con le ricette e le forme – o anche banalmente per la voglia di svecchiare un prodotto tradizionale – oppure parte dalla voglia di giocare con qualcosa che possa essere appetibile per i social? La risposta potrebbe essere entrambi, perché spesso le strategie di marketing si legano alla voglia di sperimentare in cucina, tuttavia è innegabile che un dolce o un piatto "scenico" contribuisca alla sua viralità.

Il KuBo dI Clèa | Foto Pasticceria Clèa
Il KuBo dI Clèa | Foto Pasticceria Clèa

Anche a Milano si è parlato molto della brioche a forma di cubo, chiamata appunto KuBo, creata dalla pasticceria Clèa qualche anno fa, provocando un hype incredibile tra i golosi di Instagram (e non solo). Negli scorsi anni era scoppiata anche la mania delle brioche giganti, non solo molto catchy dal punto di vista visivo ma anche ideali per essere condivise e mangiate durante il brunch.

I cornetti ischitani di Aroma Napoletano
I cornetti ischitani di Aroma Napoletano

Tra i croissant giganti quelli realizzati più di frequente erano e sono i cornetti ischitani. Si tratta di un tipo di brioche che mixa la pasta brioche, appunto, e la pasta sfoglia tipica dei dolci all'italiana. La combinazione crea due strati distinguibili e spesso "colorati" per renderli ancora più potenti dal punto di vista visivo, perfetti per un video di TikTok. Il marketing del mondo dei dolci, poi, si è spinta anche verso mondi poco convenzionali ma sempre instagram-friendly, come il caso di Mr.Dick che crea dolci a forma di peni o vagine. Un classico caso in cui i confini da promozione e sperimentazione culinaria diventano davvero labili.

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