Aumentano i prezzi degli skipass in Italia: quali sono le mete convenienti per sciare e dove costa di più

Gli appassionati di sci quest'anno dovranno mettere in conto una spesa consistente, se vorranno dare sfogo alla loro passione e godersi le piste innevate. Il Codacons, infatti, ha annunciato un aumento dei prezzi degli skipass, che anno dopo anno si fanno sempre più proibitivi, soprattutto per le famiglie e in particolar modo in alcune mete specifiche. L'indagine del Codacons ha preso in esame 44 stazioni sciistiche dell'arco alpino e appenninico, più alcuni comprensori all’estero vicini al confine italiano (Sankt Moritz, Zermatt, Chamonix). Le tariffe esaminate sono quelle dell'alta stagione: Natale, Capodanno, Carnevale e giorni festivi. I dati emersi confermano che c'è un'ascesa continua nei prezzi, che non accenna a fermarsi.
Quanto costa sciare in Italia
Nei trentasette comprensori sciistici italiani presi in esame, lo skipass giornaliero varia dai 36 euro di Champorcher agli 86 euro di Dolomiti Superski. Nello specifico, il costo medio del biglietto giornaliero è cresciuto del 4% per la stagione invernale 2025-2026, in linea con la tendenza dello scorso anno. Va peggio per l'abbonamento da cinque giorni, quello per chi fa la settimana bianca, che segna un +4,4%. L'anno scorso si era fermato a +3,8%. Queste percentuali gravano soprattutto sulle famiglie, perché accedere agli impianti e alle piste significa per due genitori con un figlio spendere una media di 188 euro al giorno (fino a 260 euro nelle destinazioni più care). I rincari maggiori si registrano ad Alagna Valsesia e Livigno. A Cortina, l'aumento percentuale è nella media, ma il giornaliero è tra i più elevati dell'indagine: costa 80 euro trascorrere una giornata sulla neve.

Quali sono le destinazioni più costose
Il Trentino-Alto Adige si conferma tra le regioni più costose in assoluto: nei comprensori di Val Gardena, Plan de Corones, Alta Badia e Tre Cime si registra un aumento da 77 a 80 euro. Più consistente l'aumento di Madonna di Campiglio, che sale da 79 a ben 85 euro (+7,6%). Stesso andamento al rialzo in Veneto: a Cortina d’Ampezzo +3,9% per acquistare lo skipass, che quindi arriva a costare 80 euro. Dolomiti Superski sale da 83 a 86 euro (+3,6%). I comprensori sciistici delle Dolomiti risultano quelli coi prezzi più alti, nel complesso. L'aumento più significativo si registra ad Alagna Valsesia, che passa da 54 a 61 euro, con una crescita del 13,1%. La località più economica è Champorcher, dove dopo quattro anni di listini inalterati, lo skipass giornaliero passa da 35 a 36 euro (resta comunque il più basso).

E a proposito di prezzi invariati, il Friuli-Venezia Giulia è l'unica d'Italia che presenta tariffe identiche rispetto alla scorsa stagione invernale, anche abbastanza accessibili: attorno al 44 euro (prezzo dello skipass giornaliero a Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio). Non hanno ritoccato i prezzi Campo Felice e Roccaraso, che confermano rispettivamente tariffe di 43 euro e 58 euro. Rincari anche al confine, i più consistenti in Svizzera: a Sankt Moritz il giornaliero cresce da 97 a 103 euro, mentre a Zermatt sale da 94 a 106 euro (+13,1%). I comprensori più cari si trovano soprattutto nelle Alpi e in Svizzera. Venendo invece al ticket plurigiornaliero, il più economico costa 160 euro: è quello di Champorcher, in Valle d’Aosta, la destinazione più accessibile. Seguono Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio ferme a 182,50 euro. Vale la pena sottolineare che l'abbonamento da 5 giorni conviene solo per chi lo sfrutta effettivamente per tutta la sua durata: basta saltare anche soltanto una giornata e perde la sua convenienza.