Una donna di scienza non può mettere una scollatura, Gabriella Greison: “Devi essere un uomo se vuoi credibilità”

Prendi una stimata professionista, laureata in Fisica nucleare ed esperta in Meccanica quantistica, mettile addosso un abitino e stai a guardare: quello che otterrai sarà una valanga di commenti retrogradi. Non è una frase fatta, ma è quello che è successo a Gabriella Greison. A molti proprio non è andato giù che si sia mostrata in una veste così intollerabilmente femminile sui social. La sua colpa? Aver dato spazio all'indecenza, disonorando la sua professione, la scienza, la morale o chissà cos'altro. Alla scrittrice italiana, insomma, quella scollatura non è stata perdonata ed è diventata oggetto di critiche, insulti e offese gratuite. La risposta della diretta interessata, che non si aspettava tutto questo clamore, non si è fatta attendere. Raggiunta telefonicamente da Fanpage.it ha dato la sua versione dei fatti, nel suo inconfondibile stile ironico.
Gabriella Greison sommersa di commenti sessisti
Fisica, scrittrice e divulgatrice: il curriculum di Gabriella Greison parla per lei. Eppure, nel 2025, i suoi titoli, i suoi meriti, i suoi riconoscimenti non bastano: deve ancora scontare la colpa di essere donna. Con un'aggravante: una bella donna. Prima di partire per Taormina, dove era stata invitata come madrina alla cerimonia di laurea dell'Università di Messina al Teatro Antico, ha condiviso la sua gioia sui social. Non si aspettava minimamente quello che è successo di lì a poco: una serie di commenti indignati. Il suo discorso è passato in secondo piano: tutti si sono soffermati su altro. E lei ha risposto, sui social, condividendo i messaggi più beceri.

Intervistata da Fanpage.it ha confermato il suo rammarico: "All'inizio era incazzata, poi ho capito che era meglio prenderla con ironia e rispondere così a tutti quelli che scrivono cazzate. Perché qui si tratta veramente di fare i ragionamenti fuori dal mondo. Siamo ancora abituati all'idea dell'uomo vecchio, vicino alla lavagna che parla di fisica. È ancora questa l'impostazione. Avevano da ridire anche sul fatto che mi definisco una bella donna. In passato le donne si dovevano peggiorare fisicamente per andare nei laboratori, perché è l'uomo che rappresenta la fisica, la scienza. Devi diventare simile a un uomo se vuoi credibilità". Nella sua lunga carriera, non è certo nuova a episodi come questo: "Quando facevo programmi televisivi c'erano professori che commentavano i miei abiti. Io nel nel tempo ho avuto le critiche di tutti, ma poi faccio un libro e la prefazione me la fa Giorgio Parisi: di cosa stiamo parlando?".

Hanno commentato molti uomini, ma anche molte donne. Il problema è culturale e va oltre il sesso: "Non conta uomo o donna, conta l'impalcatura che ti stai portando dietro. È un'impostazione, uno schema mentale che non abbiamo ancora abbattuto. Eppure siamo nel 2025″.