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Perché sono di moda le magliette con i faccioni degli idoli (stampati male): è il merchandising trend

Negli anni ’90 e nei primi del 2000 erano l’oggetto del desiderio dei fan più sfegatati, che indossavano magliette con su stampati i volti dei propri idoli della musica, del cinema e dello sport. Ora le fan shirt, quelle tipiche del merchandising, sono tornate di moda e le grandi griffe se ne sono appropriate.
A cura di Marco Casola
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Da sinistra Charlotte Le Bon, T–shirt Balenciaga, Chiara Ferragni
Da sinistra Charlotte Le Bon, T–shirt Balenciaga, Chiara Ferragni

Un tempo erano l'oggetto del desiderio dei fan più accaniti, che trascorrevano ore in fila dinanzi agli stand del merchandising posizionati ben in vista nei dintorni delle location scelte per concerti e festival musicali. Ora sono un capo di tendenza entrato a far parte persino delle collezione dei grandi brand del lusso o che vediamo indosso a influencer, star e celebrities di ogni tipo. Stiamo parlando delle "magliette fan", ovvero quelle T-shirt, che solitamente fanno parte del merchandising creato per per gli ammiratori più sfegatati, con su stampati i faccioni di cantanti rock, rapper, popstar e star dello sport.

Le tipiche magliette fan degli anni '90 e dell'inizio dei 2000 erano decorate con collage dall'estetica discutibile, in cui venivano accostai ai volti di Divi del cinema o degli idoli della musica i loghi delle band o i nomi della star in questione. Tutti i teenager in quegli anni avevano almeno una fan shirt con su stampato il faccione di Leonardo DiCaprio nell'epoca del Titanic o quelli dei componenti dei Backstreet Boys e delle Spice Girls. Spopolavano anche i volti stampati di Tupac o di star dell'NBA, i rockettari, infine, amavano le fan shirt di AC/DC, Metallica, Nirvana o dei Guns N'Roses.

Fan shirt vintage da Lot1Vintage
Fan shirt vintage da Lot1Vintage

L'estetica, come si diceva, era tipica di quegli anni, la qualità di stampa non era delle migliori e dopo pochi lavaggi le shirt iniziavano a scambiarsi e i print pian piano si sbiadivano nei contorni, dando quindi alla maglietta quell'aria "stanca e malandata" che oggi è tanto di moda e ricercata nei capi second hand. L'attuale mania per il vintage, che rende cool tutto ciò che è visibilmente usato e tutti i capi e gli accessori che appaiono vissuti e dunque unici, è alla base del nuovo dirompente successo delle magliette in stile fan.

Chiara Ferragni con una fan shirt vintage dei Led Zeppelin
Chiara Ferragni con una fan shirt vintage dei Led Zeppelin

Sì perché le magliette di cui sopra sono tornate di moda e ci sono persino grandi marchi della moda che hanno proposto varianti griffate (che costano anche migliaia di euro) e che replicano le fattezze delle vecchie fan shirt. Non solo le stampe vengono rubate dal merchandising anni 2000, i nuovi capi in vendita appaiono slavati anche se nuovi. Già nel 2023 Saint Laurent aveva lanciato una capsule collection di magliette vintage rigenerate, tutte dedicate ai Nirvana, con su stampato il volto di Kurt Cobain o il logo della band, il cui prezzo oscillava tra i 300 e i 3000 euro.

Saint Laurent
Saint Laurent

Lo scorso anno durante la Fashion Week di Parigi, Jonathan Anderson (allora Direttore Creativo di Loewe e oggi al timone di tutte le linee Dior) aveva utilizzato le fan shirt per proporre in passerella Primavera/Estate 2925 una variante ironica e originale delle stesse. Sulle magliette di Loewe non ci sono Divi contemporanei o star dei social: sul fondo bianco appaiono dipinti che raffigurano le "star" di un tempo lontano, da Mozart a Chopin, passando per Manet.

T–shirt Loewe
T–shirt Loewe

Ora il "merchandising mood" torna in trend anche grazie Demna (ex Direttore Creativo di Balenciaga) che, prima con una capsule collection di magliette con su stampato il volto di Mina e poi con un drop più recente, ha celebrato una serie di icone imprimendo il loro volto su shirt che sono identiche a quelle che spopolavano nei '90 e 2000.  Nella capsule di magliette fan spiccano i volti di ambassador e testimonial Balenciaga, da Kim Kardashian a Isabelle Huppert, fino a Nicole Kidman Michelle Yeoh e a PP Krit, attore, modello e cantante tailandese.

Fan shirt di Balenciaga dedicata a Kim Kardashian
Fan shirt di Balenciaga dedicata a Kim Kardashian

Le T-shirt Balenciaga riprendono in tutto e per tutto gli stilemi della magliette da fan club: tornano le stampe collage con immagini sovrapposte tra loro e i nomi delle star scritte a caratteri cubitali. Tornano anche i colori slavati e i segni dell'usura, come buchi nel tessuto e stampe sbiadite, ricreate appositamente per dare al capo quell'aria vissuta. Queste varianti "finto vissute" non costano pochi euro come le tipiche shirt del merchandising, le magliette fan club griffate Balenciaga hanno un costo che si aggira intorno ai 700 euro.

Charlotte Le Bon con T–Shirt Balenciaga
Charlotte Le Bon con T–Shirt Balenciaga

Come fa una T-shirt lisa e che copia i dettagli di una vecchia maglietta anni 2000 a costare quasi mille euro? Si tratta di una nuova provocazione di Demna. Da sempre nella poetica del designer c'è una riflessione, cinica e a tratti ironica, dell'attuale società dei consumi e del lusso in generale. In ogni collezione lo stilista riscrive le regole attingendo dal basso, dalla cultura popolare e mainstream, trasformando oggetti di uso comune (vedi i bicchieri per il caffè e le felpe street style che diventano abiti couture o clutch da portare a mano, fino alle borse a forma di sacchetto di patatine) in accessori di lusso che costano migliaia di euro. Quelli che appaiono semplici oggetti avulsi dal loro contesto diventano simboli attraverso cui ripensare il mercato del lusso, attraverso cui riflettere sulla società dei consumi, in cui si è disposti a spendere mille euro per una maglietta che poco meno di 20 anni fa avremmo pagato meno di 20 euro.

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