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Hermès contro le borse virtuali Nft: denuncia l’artista che ha creato le MetaBirkin

Hermès ha consegnato al tribunale New York una citazione di 47 pagine in cui definisce l’artista “uno speculatore digitale che cerca di arricchirsi velocemente”
A cura di Beatrice Manca
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foto da Instagram @metabirkin
foto da Instagram @metabirkin

Il metaverso sta conquistando la moda (e viceversa): sempre più designer progettano capi e accessori per la realtà virtuale, ma la nuova frontiera digitale inizia a mostrare i suoi lati oscuri, come il pericolo di aggirare l'autenticità di un marchio. Il primo caso di "contraffazione virtuale" ha coinvolto le celebri Birkin di Hermès, le borse più esclusive e forse più desiderate al mondo. La casa di moda francese ha citato in giudizio Mason Rothschild, artista digitale specializzato nella creazione di opere certificare tramite non-fungible token (i famosi Nft). Motivo? Rothschild ha messo in vendita in una piattaforma virtuale borse molto simili alla celebre Birkin, chiamate MetaBirkin, scatenando la dura reazione di Hermès, che vuole difendere l'originalità del marchio.

Cosa sono le MetaBirkin

Come suggerisce il nome, le "MetaBirkin" sono opere virtuali che nel design ricordano la celebre borsa Birkin di Hermés. Cambiano il colori e la texture perché sembrano ricoperte di morbido pelo colorato. A crearle è stato un artista specializzato in Nft, Mason Rothschild, che si è appellato al primo emendamento della costituzione statunitense e quindi al diritto di creare liberamente. Ha poi messo in vendita cento borse digitali che riprendono le fattezze della celebre Birkin, disponibili all’interno di alcuni marketplace segnalati nel sito metabirkins.com, a prezzi perfino superiori a quelli delle borse "vere" in boutique. Secondo The Fashion Law, che per primo ha riportato la notizia della causa, il primo di questi Nft è stato venduto a 42mila dollari (circa 37mila euro).

La causa di Hermès contro le MetaBirkin

Ovviamente la casa francese non poteva restare a guardare: pochi giorni fa Hermès ha consegnato al tribunale New York una citazione di 47 pagine (consultabile online) nei confronti di Mason Rothschild. Il team legale della Maison definisce l'artista "uno speculatore digitale che sta cercando di arricchirsi velocemente" sfruttando il nome del marchio in modo illegittimo, citando e "diluendo" le caratteristiche che rendono unica la Birkin "per ingannare il consumatore". Nella denuncia si chiede a Rotschild di cessare l'attività, abbandonare il dominio e pagare i danni a Hermès. Comunque si concluda la causa, questo episodio apre la questione di cosa significa "autenticità" nel mondo digitale e di cosa sia il "lusso" nel metaverso, una realtà con cui l'intero settore è chiamato a confrontarsi.

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