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Alessandro Zan a Fanpage.it: “Il Pride non è ostentazione, è la medicina per chi si sente invisibile”

In occasione del Milano Pride Fanpage.it ha intervistato l’onorevole Alessandro Zan, che ha spiegato l’importanza di difendere i diritti e di manifestare con orgoglio la propria identità.
A cura di Beatrice Manca
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Milano si tinge dei colori dell'arcobaleno. Alle 14 parte la parata del Pride che dalla Stazione Centrale raggiungerà l'Arco della Pace: un corteo festoso e colorato per supportare la comunità Lgbtqia+. Tanti gli artisti che si esibiranno nella grande marcia per i diritti: da Francesca Michielin a M¥SS KETA, che a Fanpage.it ha ricordato la necessità di approvare rapidamente la legge contro i crimini d'odio, il cosiddetto ddl Zan. Fanpage.it ha intervistato il relatore della legge, il deputato Alessandro Zan, per parlare dell'importanza della parata del Pride oggi, che partirà senza il patrocinio della regione Lombardia. "I diritti non dovrebbero dividere politicamente", spiega prima di unirsi al corteo arcobaleno, che ritiene "una medicina contro l'invisibilizzazione". Il deputato ha parlato anche del futuro del disegno di legge che porta il suo nome e di come prevenire i crimini d'odio: "Bisogna lavorare nelle scuole, dove si formano i cittadini di domani".

Che valore assume la manifestazione del Pride oggi?

"I Pride sono le manifestazioni forse più partecipate al mondo, soprattutto dai più giovani che scendono in piazza perché non accettano di vivere in un Paese che discrimina le persone sulla base della loro condizione individuale. Questo rappresenta una grande speranza per il futuro di fronte alle espressioni di odio di certe forze politiche, in particolare delle destre che si stanno alleando in tutto il mondo per smantellare i diritti individuali delle donne e della comunità lgbtq+"

La parata è anche e soprattutto una marcia per i diritti…

"I diritti sono l'antidoto ai regimi autocratici e ai regimi illiberali. Non solo i diritti individuali, penso anche ai diritti sociali e ambientali: i diritti non possono essere declinati in modo gerarchico, vanno tutti riconosciuti. Una società è sana quando i cittadini sentono di essere rispettati e valorizzati, si sentono parte della stessa comunità e marciano nella stessa direzione. Una società che discrimina è meno giusta, meno equa, e costringe le persone a lottare per sopravvivere"

Il suicidio di Cloe Bianco ha scosso il mese del Pride: cosa si può fare per aiutare le vittime di omotransfobia oggi?

"La notizia della morte di Cloe Bianco, isolata ed emarginata, è il caso emblematico che dimostra quanto sia necessaria una legge contro i crimini d'odio. Una legge non ha solo effetti penali, crea cultura in un Paese. Noi siamo riusciti – nonostante il fermo del ddl Zan – a istituire dei fondi per i centri anti discriminazione e le case rifugio grazie al cosiddetto "decreto Agosto". Ci sono già tantissimi centri in diverse città italiane che proteggono le vittime di violenza e forniscono assistenza psicologica, fiscale, sociale a chi subisce discriminazioni. Si tratta di una rete importante di sostegno, ma bisogna assolutamente lavorare nelle scuole: la scuola forma i cittadini di domani, quella è la base da cui partire. Dando ai bambini la consapevolezza che la differenza è un valore contribuiamo a contrastare l'odio nella società"

La ragione Lombardia ha negato il patrocinio alla manifestazione, ve lo aspettavate?

"Certo che ce lo aspettavamo… purtroppo in Italia il tema dei diritti umani viene utilizzato dalla destra come terreno di scontro politico per cercare di ottenere consenso elettorale. Lo trovo criminale, perché parliamo di persone in carne ed ossa che vengono discriminate, picchiate. Questa battaglia non dovrebbe dividere politicamente, dovrebbe essere territorio comune. Un'istituzione che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, a prescindere dal colore politico, non può assumere un approccio escludente e discriminatorio. A loro dico: vergogna, vergogna, vergogna"

La Lega ha parlato di "ostentazione": perché una manifestazione così gioiosa dà ancora fastidio?

"Nella democrazia è previsto il fastidio: sento tanti politici che dicono cose che mi danno fastidio, ma convivere è la bellezza della democrazia. Il Pride è la medicina contro l'invisibilizzazione delle persone che per troppo tempo sono rimaste nascoste nell'oblio e nel silenzio. Al Pride le persone con il proprio corpo e con la propria storia dicono: ‘Ci sono, esisto'. Penso siano molto più ostentate le manifestazioni di una certa destra che urla odio. Il Pride non è contro qualcuno, il Pride è per qualcosa: questa è la differenza tra noi e loro"

Dopo l'affossamento, come riparte ora il ddl Zan?

"Adesso è stato presentato in Senato, dove il presidente Andrea Ostellari che già in passato ha passato le proprie prerogative di presidente della Commissione Giustizia per ostacolare una legge venendo meno al compito di garantire il buon funzionamento della Commissione. Non possiamo e non vogliamo fermare questa battaglia: nella società è già passata"

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