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Insulti Luminosi, le insegne al neon irriverenti sono la nuova tendenza design per arredare casa

Nato durante la pandemia quasi per gioco, in breve tempo Gabriele Locci si è accorto delle potenzialità dei suoi Insulti Luminosi. Il progetto è diventato virale ed è diventato anche un temporary store.
A cura di Giusy Dente
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Instagram @insultiluminosi
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La pandemia è stata per molti un momento in cui dare libero sfogo alla creatività, concretizzando progetti che magari fino a quel momento erano solo vaghe idee, che però una volta approfondite si sono invece trasformate in qualcosa di ben più grande. È questo il caso di Insulti Luminosi, le creazioni di Gabriele Locci virali sui social. Su Instagram è molto facile imbattersi nelle famose scritte colorate a cui ha dato vita, appunto, in periodo di Covid. Il progetto è cresciuto in fretta, correndo veloce soprattutto online e col passaparola. Oggi Gabriele ha con sé in squadra anche altre persone ed è pronto al grande passo: uscire dal virtuale e diventare reale. Ha raccontato la novità a Fanpage.it.

La storia di Insulti Luminosi

La storia di Insulti Luminosi comincia a fine 2021, come ha spiegato Gabriele Locci a Fanpage.it: "Era un po' un cazzeggio all'inizio, non come idea di business. Non sapendo cosa fare ho comprato online le strisce LED e mi son messo a scrivere nel mio salotto. Ho visto interesse da parte di amici e parenti e così, con quello che allora era il mio coinquilino, abbiamo pensato di fare qualcosa di più. Io ho sempre lavorato come graphic designer freelance, avevo tempo per dedicarmi al progetto e così ho fatto. Siamo partiti dal nulla, nel salotto di casa che in breve è diventato un vero e proprio laboratorio. Mi è sempre piaciuto fare questo genere di cose, montare e smontare". 

Instagram @insultiluminosi
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Il progetto è cresciuto velocemente, ma è servito tanto studio per perfezionarsi, sia dal punto di vista dei materiali da impiegare che delle tecniche di realizzazione: "Guardando tutorial, trovando articoli e forum, cambiando fornitori abbiamo messo insieme tutte le nozioni per fare queste insegne. All'inizio gestivo io tutto al 100%. Sono delle strisce LED che riproducono l'effetto del neon classico, ma sono estremamente versatili perché sono leggere, malleabili, consumano poco. Sono un neon 2.0 e sono appoggiate su un pannello trasparente che le regge. All'inizio quando non conoscevi certi passaggi, certi strumenti ad hoc, ci mettevo un pomeriggio per fare una scritta. Oggi so come fare ed è più veloce".

Instagram @insultiluminosi
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Ovviamente a un certo punto è stato necessario anche allargare il team e Gabriele oggi non è più da solo a gestire tutto: "Quando il mio coinquilino non si è dedicato più al progetto mi sono trovato da solo a gestire tutto ed è stato folle. Poi è entrata in gioco Noemi, che si occupa di ciò che è il marketing e la parte social: fa conoscere il brand e il prodotto. Poi è entrata Letizia, che ha preso in mano la situazione sotto il punto di vista economico, per far quadrare i numeri. Se fai 100 cose le fai male, l'idea ora è fare bene ognuno il suo. Siamo in continua crescita, si lavora come matti soprattutto ora: Natale è un momento clou".

Instagram @insultiluminosi
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Il successo dell'iniziativa

L'iniziativa nel tempo ha leggermente cambiato forma, senza mai snaturarsi. Il founder ha infatti spiegato: "Insulti Luminosi vuole rimanere Insulti Luminosi. Ciò non toglie che se ci chiedi "Amore ti amo" la facciamo comunque. Ora collaboriamo anche con realtà parallele in cui le insegne non sono più insulti, bensì tutt'altro, perché una volta che abbiamo la logistica in grado di farlo, perché no". Il brand infatti è molto cresciuto: "Mentre prima il business era il nostro catalogo di insegne simpatiche e irriverenti (Sti cazzi, Odio tutti) affiancate da quelle personalizzate, ora ci interfacciamo molto anche con realtà più grandi, marchi di ogni tipo. Abbiamo fatto insegne per Durex, Campari, Martini, Spotify, Amazon Music, Radio Deekay".

Instagram @insultiluminosi
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Le frasi vengono decise sia con un grande occhio all'attualità e ai fenomeni social, che tenendo conto delle richieste che si ricevono dai potenziali clienti: "Non è forzato: ciò che ci fa ridere lo riportiamo così che il pubblico si diverta con noi. Chi ha l'idea la butta sul tavolo e se ne parla, qualcosa si tira fuori. Noi cavalchiamo la viralità di ciò che creiamo e puntiamo proprio a creare contenuti virali per farci conoscere e raggiungere realtà che altrimenti non avremmo modo di raggiungere. Perché non siamo gli unici a fare insegne personalizzate, ma se alla fine devi scegliere tra chi ti ha fatto ridere oggi su Instagram e quella che non conosci, scegli la prima. Questa è la nostra modalità. E poi un gran passaparola. Tutti apprezzano una scritta luminosa, che sia il logo del proprio locale o una scritta simpatica".

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Dall'online allo store fisico

Come è successo per molte altre iniziative nate online, anche il fondatore di Insulti Luminosi ha sentito il bisogno di trovare una dimensione più "fisica", più vicina al pubblico. Il passo successivo, infatti, è quello di spostarsi in un temporary store. È un tentativo, un esperimento, che costituisce però comunque un traguardo importante. Il temporary store aprirà a breve: "Vogliamo portare off line la nostra realtà, che è sempre stata per lo più online. Saremo a Milano nel quartiere Isola, da domenica 25 novembre al 24 dicembre in via Borsieri 12. È un test. Da un lato siamo contenti di interfacciarci non solo coi clienti, ma anche coi fan che ci apprezzano per i nostri contenuti, pur non avendo mai comprato".

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A detta di Gabriele, il crescente successo di questi anni deriva dall'effetto simpatia su cui hanno sempre puntato coi loro prodotti: "Sono simpatici, strappano il sorriso: è questa la chiave. Al giorno d'oggi riuscire a strappare un sorriso è sempre più difficile, quindi è apprezzato. Noi abbiamo un laboratorio con una piccola vetrina, quando la gente passa e commenta le insegne che vede, noi sorridiamo".

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