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Sognare a occhi aperti: ecco perché dovresti dedicare 15 minuti al giorno all’immaginazione

Siamo ancora in grado di fantasticare? Di sognare a occhi aperti? La psicologa Francesca Santamaria Palombo spiega l’importanza dell’immaginazione e della creatività per adulti e bambini.
Intervista a Dott.ssa Francesca Santamaria Palombo
Psicologa e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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Facciamoci caso: quando siamo in attesa della metro, se stiamo aspettando nostro figlio che esce da scuola oppure se arriviamo in anticipo a un appuntamento, quale è la prima cosa che facciamo? Prendiamo il nostro smartphone e cominciamo a scorrere le home dei social. Quasi nessuno approfitterà di quel tempo ‘guadagnato', di quei minuti liberi tra un impegno e l'altro, per lasciarsi andare a un flusso di pensieri, per fantasticare o anche proprio per sognare a occhi aperti. Addirittura secondo una ricerca del 2014 (come cita quest'articolo del New York Times) a un gruppo di uomini e donne è stata la possibilità di scegliere se intrattenersi con i propri pensieri per 15 minuti oppure sottoporsi a dolorose scosse elettriche, il risultato? Il 67% degli uomini e il 25% delle donne hanno scelto le scosse.
Stare soli con i propri pensieri oggi fa paura, siamo disabituati alla noia, abbiamo sempre bisogno di tenerci impegnati e di essere produttivi. E si sottovaluta invece il potere che ha, anche per la nostra crescita personale, abbandonarsi alle proprie fantasie. "I vantaggi sono tantissimi, lasciarsi andare ogni tanto al proprio flusso di pensieri è utile per sviluppare la propria creatività, ci consente di visualizzare degli obiettivi e di sviluppare anche maggiori abilità cognitive" ha spiegato a Fanpage.it la psicologa e psicoterapeuta Francesca Santamaria Palombo, autrice de "Il potere delle donne sensibili" edito da Red!.

A cosa serve fantasticare

Da uno studio portato avanti dallo psicologo Kou Murayama, dell'Università di Tubinga in Germania si è visto che la maggior parte delle persone tende a sottovalutare il ‘valore del pensiero': per dimostrarlo lo psicologo e il suo team, hanno chiesto a un gruppo di adulti di prevedere prima quanto tempo avrebbero resistito in una stanza da soli, senza distrazioni di alcun genere, per poi fargli passare 20 minuti in totale solitudine. E con loro sorpresa i partecipanti hanno apprezzato l'esperienza più di quanto immaginassero. "L'essere umano oggi ha paura della noia. Non la sperimentiamo più. – spiega la psicologa – Da un lato si ha paura di stare a contatto con i propri pensieri, dall'altro siamo talmente improntati alla produttività che ogni momento senza far niente si ritiene tempo perso". Mentre è proprio in questi momenti di dolce far niente che si sviluppa una capacità importantissima: la creatività. "Pensiamo a cosa è successo durante il lockdown: molte persone nel momento in cui si sono fermate hanno iniziato a immaginare altri scenari e prospettive diverse per il loro futuro. E poi la creatività serve anche a sviluppare capacità come il problem solving, a trovare soluzioni diverse, a uscire dall'ordinario. Ci dà la possibilità di migliorare le nostre abilità cognitive e di sviluppare un pensiero critico. L'immaginazione ci consente di vedere cose che non esistono ancora". 

Il rischio di abbandonarsi ai propri pensieri

I rischi però ci sono. E sono principalmente di due tipi: da un lato bisogna stare attenti a quando ci si lascia trasportare dal proprio flusso di pensieri. È sconsigliato ovviamente farlo mentre si sta svolgendo un'attività lavorativa importante oppure mentre si sta guidando, in generale mentre si fa qualcosa di particolarmente impegnativo per cui è richiesta concentrazione. "I momenti ideali sono il giardinaggio, mentre si cucina, mentre si ascolta la musica o si fa yoga, oppure quando si sta con il proprio animale domestico. Si tratta di momenti perfetti per dedicarsi alla creatività e all'immaginazione". L'altro rischio che si corre è che la mente inizi ad arrovellarsi su un pensiero negativo, su una preoccupazione, che inizi a rimuginare o anche semplicemente a pensare agli impegni del giorno dopo. "Per questo molte persone temono il tempo libero, hanno paura di perdersi dietro un pensiero negativo. Ma in questo caso io consiglio una soluzione apparentemente banale, ma efficace e che prende spunto dalla mindfulness: ricordiamoci che i pensieri sono come le auto per strada, ci passano davanti, sta a noi decidere se prestare o distogliere l'attenzione".  

Come allenare la creatività

Disabituati come siamo a stare da soli con i nostri pensieri, dedicare del tempo alla creatività potrebbe apparire faticoso. "Anche i bambini, che dovrebbero avere questa capacità di fantasticare sviluppatissima, oggi sono talmente pieni di impegni e attività che a volte faticano a immaginare. Prima infatti, proprio grazie alla noia, si trovavano ‘costretti' a pensare come trasformare dei semplici oggetti in giochi. Oggi anche a causa di tutti i dispositivi elettronici con cui hanno a che fare sin da piccolissimi, questa capacità è andata un po' persa. C'è una realtà indotta: come se vivessero in un grande parco giochi con tantissimi stimoli e rischiano di non avere la possibilità di sviluppare questo aspetto". Per gli adulti invece può essere utile, per iniziare, prendersi ogni giorno un po' di tempo da dedicare all'immaginazione. "Quindici minuti al giorno: si tratta di un tempo sufficiente a far risvegliare in noi questo grandissimo potenziale". E se ci rendiamo conto che stare da soli coi nostri pensieri ci sta portando a rimuginare, a soffermarci su qualcosa che non ci fa stare bene, attingiamo dalle tecniche mindfulness. "Quando ci rendiamo conto che non riusciamo a concentrarci, quando emergono pensieri negativi o siamo stressati, soffermiamoci su cinque oggetti che sono nel nostro ambiente, magari quelli dello stesso colore, focalizziamo l'attenzione su qualcosa di specifico. Ricordiamoci che i pensieri sono solo dei pensieri, se arrivano e sono negativi, prendiamone consapevolezza, chiediamoci se ci sono utili in quel momento o se ci stanno rallentando e se la risposta è che ci stanno rallentando, cacciamoli via. Immaginiamo un oggetto, prendiamoci del tempo per osservare delle nuvole e immaginare a cosa assomiglino. In quei famosi quindici minuti dobbiamo comportarci proprio come farebbero i bambini e fantasticare".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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