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Ymer colto da un raptus di follia all’ATP Lione: sfascia la racchetta sulla sedia dell’arbitro

Il tennista svedese si abbandona a un gesto inconsulto dopo una discussione con il giudice di sedia: chiedeva che controllasse un segno sul campo ma l’arbitro, come da regolamento, non era tenuto a farlo.
A cura di Maurizio De Santis
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Mikael Ymer sfoga la sua frustrazione spaccando la racchetta contro la sedia dell'arbitro.
Mikael Ymer sfoga la sua frustrazione spaccando la racchetta contro la sedia dell'arbitro.

Un'esplosione di rabbia improvvisa e immotivata. A Mikael Ymer saltano i nervi dopo una discussione con il giudice di gara e spacca tutto. Il tennista svedese esce di scena dal torneo ATP di Lione per squalifica dopo un set chiuso sul risultato di 5-6: s'è lasciato trascinare dall'ira, dalla convinzione che avesse subito un'ingiustizia e che quello sgarbo andasse pagato, dalla voglia matta di dirne quattro all'arbitro che lo ha ignorato. S'è spenta la luce, ha perso il controllo ed è divenuto una furia.

Il rifiuto del giudice di sedia di controllare un segno sul campo scatena la rabbia dello svedese.
Il rifiuto del giudice di sedia di controllare un segno sul campo scatena la rabbia dello svedese.

Il pubblico ha assistito inizialmente in silenzio a quello spettacolo poi ha manifestato disappunto con fischi e mugugni: il rumore sordo della racchetta che va in pezzi ha fatto da sottofondo a quella scena imprevista, incredibile, che ha lasciato a bocca aperta anche l'avversario, Arthur Fils. "È davvero strano – ha commentato il francese -. È la prima volta che vedo una cosa del genere… eppure Mikael è un buon giocatore e un buon amico. Non riesco a darmi una spiegazione".

Al tennista resta in mano solo un pezzo della racchetta e lo butta via.
Al tennista resta in mano solo un pezzo della racchetta e lo butta via.

Cosa è successo? Qual è stato il motivo che ha scatenato la reazione furibonda di Ymer? Per averne idea serve riavvolgere il nastro e tornare indietro di qualche minuto rispetto allo sfogo clamoroso. Verso la fine del set, quando il parziale era fermo sul 5-5, lo svedese ha avuto una lunga discussione con il giudice di sedia: c'era un segno sulla terra, voleva che l'arbitro scendesse, si avvicinasse e verificasse di persona.

Ymer sarà squalificato per comportamento antisportivo.
Ymer sarà squalificato per comportamento antisportivo.

Non lo ha fatto, ritenendo non fosse necessario. L'arbitro non aveva rilevato alcuna anomalia e, soprattutto, da regolamento aveva ragione. Perché? Il rimbalzo anomalo della palla era stato determinato dall'impatto con la riga e lo stesso Ymer ha aspettato prima di vedere come andasse il suo tiro e poi ha chiesto all'arbitro di controllare il segno.

Non può succedere. E l'ufficiale di gara si è correttamente rifiutato di fare una cosa del genere. La determinazione è stata presa male da Ymer che ha esclamato: "Non ho mai sentito di un giudice che non voglia guardare un segno. Perché non scendi a controllare?", è stata la frase che ha preceduto quello scatto di nervi.

Il gioco è ripreso ma lo svedese era visibilmente contrariato. Dopo aver perso il set, si è avvicinato alla sedia e ha distrutto la racchetta. Gli è rimasta in mano solo l'impugnatura: l'ha buttata via con disprezzo dopo aver lanciato un'occhiataccia all'arbitro.

Il comportamento antisportivo costa caro: Ymer viene subito squalificato. Avrà tempo per calmare i bollenti spiriti e riprendersi dalla frustrazione. Arthur Fils, complice il provvedimenti disciplinare nei confronti dell'avversario, passa il turno e accede ai quarti di finale di Lione: ad attenderlo troverà uno tra il canadese Auger-Aliassime oppure lo spagnolo Llamas Ruiz.

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