US Open, minacce alla giudice di linea colpita da Djokovic: “Devi morire, come tuo figlio”
Il numero uno del tennis mondiale non si tocca. E lo si difende ad ogni costo, anche augurando la morte a chi si mette sulla sua strada. Per i fan – e soprattutto gli ‘haters' via web – ciò che è accaduto agli Open USA è un'onta che dev'essere lavata col sangue. Letteralmente, perché sui social network si è scatenata una campagna di odio assoluto nei confronti di Laura Clark, la giudice di linea che Novak Djokovic ha colpito alla gola con una palla. Messaggi irripetibili, che hanno portato lo stesso campione serbo a prendere le distanze e a promuovere un accorato appello via web.
Djokovic è stato squalificato agli Open USA dopo il gesto inconsulto che ha visto vittima la giudice di linea, colpita da una pallata di frustrazione e rabbia. Un comportamento che ha condotto l'organizzazione ad allontanare il numero 1 del mondo dal torneo, scatenando l'ira della ‘Nolefam', l'appellativo che Djokovic ha dato ai suoi fan, una ‘famiglia' di appassionati e tifosi. Che, però, davanti all'accaduto hanno oltrepassato di gran lunga ogni limite. Minacce di morte e insulti alla signora Clark, rea di aver simulato l'infortunio che ha costretto all'esclusione di Djokovic. Fino ad uno dei commenti più beceri: "Farai la stessa fine di tuo figlio", ha scritto un anonimo, riferendosi al dramma personale della signora Clark che perse il figlio Josh nel 2008 a seguito di un incidente in bicicletta.
Troppo per tacere e così Novak Djokovic ha voluto prendere ufficialmente le distanze da tanto odio, ingiustificato e inaccettabile da parte dei suoi sostenitori, inviperiti per l'accaduto: "Per favore state vicini in questo momento anche a lei. Ne usciremo più forti e migliori solo stando uniti e condividendo amore con tutti. Non ha fatto nulla di male, ha bisogno del vostro sostegno, cercate di capirlo".