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Jannik Sinner sta ricostruendo il cerchio magico, mancava un tassello: perché ha scelto Resnicoff

Jannik gioca oggi a Pechino per la prima volta dopo la sconfitta agli US Open. Al suo fianco avrà anche il nuovo fisioterapista, il motivo per cui lo ha scelto spiega implicitamente anche cosa non ha funzionato con Badio e Panichi.
A cura di Maurizio De Santis
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Jannik Sinner torna a giocare a Pechino per la prima volta dopo la sconfitta in finale agli US Open contro Carlos Alcaraz. Nello staff che lo affiancherà al debutto con Cilic c'è una figura nuova, il fisioterapista Alejandro Resnicoff  che va a colmare la casella lasciata vacante dalla separazione con Ulises Badio, avvenuta poco dopo la chiusura del rapporto con l'ex preparatore Marco Panichi. "Rispetta il nostro modo di essere squadra e questa è una cosa molto importante. Non è che arriva a cambia tutto", sono le parole che spiegano bene perché la scelta sia caduta proprio su di lui e, implicitamente, perché è finita la collaborazione precedente. Pezzo dopo pezzo, l'ex numero uno al mondo sta ricostruendo il suo mondo (prima ancora ha richiamato anche Umberto Ferrara), quello che gli ha permesso di scalare le vette del tennis e restarvi in cima per un bel po' prima che a Flushing Meadows venisse detronizzato dallo spagnolo.

Sinner e i cambiamenti nel suo stile di gioco

Il torneo ATP 500 in Cina è solo la prima tappa del nuovo/vecchio Jannik. Nuovo è il percorso intrapreso dal giocatore che, complice la scoppola presa a New York per la migliore lettura e interpretazione del match da parte dell'avversario, ha annunciato cambiamenti nel suo stile, nel modo di stare in campo. E pazienza se commetterà qualche errore di troppo, lo ha messo in conto. Lo ha detto chiaramente anche in pubblico.  Se vuole restare competitivo deve avere il coraggio di guardare avanti, l'umiltà di mettersi al lavoro e ripartire circondandosi anche di persone giuste. Vecchio perché, che vinca o perda, Sinner è lo stesso di sempre: il continuo richiamo alla famiglia, all'esempio del padre e della madre lavoratori (lo ha fatto nella buona e nella cattiva sorte), alla disciplina del sacrificio ne sono la riprova.

La collaborazione con Reniscoff: perché è entrato nel suo cerchio magico

È il modo del talento alto-tesino di gestire la pressione mediatica e le aspettative che si ritrova addosso. È cresciuto (non solo professionalmente) così, non può essere diverso da com'è. Ecco perché, durante la conferenza stampa alla vigilia del debutto con il croato Cilic, ha chiarito cosa lo ha spinto a volere con sé Resnicoff: è un professionista che entra nel suo cerchio magico in punta di piedi e ci sta con la sensibilità che gli è più consona. Questione di feeling che con altri non è mai scattato.

"Alejandro ha molta esperienza, lavora nel circuito ATP da almeno 15 anni. La cosa fondamentale è che rispetta il nostro modo di essere come squadra; non vuole cambiare radicalmente tutto, ma cerca piuttosto di aiutarmi a migliorare aspetti specifici della mia condizione fisica e del mio corpo. È così che funziona. Ma ci vuole anche tempo".

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Il nuovo preparatore è una "vecchia" conoscenza di Jannik

Non è la prima volta che le strade di Sinner e Resnicoff si sono incrociate. Nel 2024 fu proprio l'argentino a trattare il suo polso nella gara con Draper agli US Open. E quest'anno ha avuto sensazioni positive anche a Wimbledon osservando come il fisioterapista si sia preso cura del suo gomito e poi del bulgaro costretto al ritiro per l'infortunio muscolare al pettorale sinistro. "Resnicoff è una persona molto onesta,  gentile e disponibile. È davvero molto esperto e averlo con me è sicuramente un privilegio. Ha anche una famiglia e una vita ordinata al di fuori del lavoro".

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