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Sinner spiega perché ha lasciato un set ad Atmane a Pechino: Jannik guarda molto più lontano

Dopo aver battuto Terence Atmane negli ottavi di finale del torneo di Pechino, Jannik Sinner ha spiegato come le difficoltà incontrate contro il francese, che gli ha strappato un set, fossero da mettere in preventivo alla luce dei cambiamenti che sta cercando di introdurre nel suo gioco: l’obiettivo è posto molto più in là, è il numero uno della classifica da riconquistare ai danni di Carlos Alcaraz.
A cura di Paolo Fiorenza
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Jannik Sinner continua il suo percorso nel torneo ATP 500 a Pechino: il 24enne altoatesino ha battuto in tre set negli ottavi di finale il francese Terence Atmane, numero 68 al mondo. Dopo il primo set chiuso 6-4 grazie all'unico break ottenuto al terzo gioco, il match sembrava essersi messo in discesa per Sinner dopo il 2-1 con break all'inizio nel secondo, ma poi Jannik – apparso confuso e falloso mentre il suo avversario giocava il suo miglior tennis – si è fatto recuperare due volte un break di vantaggio, finendo per perdere ancora il servizio sul 5-6 (addirittura per la terza volta nel set) e lasciare il parziale 7-5 al suo avversario. Nessun problema per il campione azzurro nel set decisivo: è andato subito 3-0 con due break e ha finito per chiudere agevolmente 6-0, mentre il francese era stremato e in preda ai crampi.

Il ‘nuovo' Sinner, alla ricerca di più carte da giocare in partita: il mirino è puntato su Alcaraz e il numero uno

Nel dopo partita, Sinner ha spiegato le difficoltà del secondo set con la ricerca di nuove soluzioni sia al servizio che nelle strategie di gioco. Una strada su cui insisterà, a costo di qualche battuta d'arresto, perché l'obiettivo è posto molto più in là di Pechino: detronizzare Carlos Alcaraz e tornare a essere il numero uno al mondo.

L'intervistatore in campo ha fatto esplicitamente riferimento alle "aggiunte" che Sinner sta cercando di fare al suo gioco e come sia difficile riuscire a far funzionare le novità, che non sono poche: dal servizio, che a volte è più lavorato a discapito della velocità, a un uso maggiore dei drop shot, alle discese a rete, fatte anche in controtempo. "Sì, è molto difficile – ha risposto Jannik – Ho fatto qualche serve and volley. A volte ha funzionato benissimo, a volte no. Devo anche trovare il colpo giusto per riuscirci, succede che non aspetto quello giusto. Ma più cose cerco di aggiungere ora, più spero che tra un paio di mesi arriveranno risultati positivi. Ma ripeto, cerco di lottare. Cerco di vincere più partite possibile. Essere di nuovo ai quarti significa molto per me. Quindi vediamo cosa succederà al prossimo turno. Non vedo l'ora".

Quanto allo svolgimento del match con Atmane, con i break sciupati nel secondo set, Sinner ha raccontato come l'ha vissuto: "Lui è giocatore fantastico, non ce ne sono molti nel circuito come lui. Il suo stile di gioco è unico, è anche mancino. È migliorato molto da Cincinnati (dove si erano sfidati in estate con la vittoria di Jannik in semifinale per 7-6/6-2, ndr). Oggi ha avuto qualche problema al terzo set, con dei crampi. È stato un secondo turno molto difficile. Sono stato in vantaggio due volte per un break nel secondo set, ma non l'ho sfruttato. Questo è lo sport. Succede. Forse a volte la concentrazione è calata un po'. Oggi ero un po' nervoso, è normale".

Anche perché bisogna riconoscere ad Atmane di aver giocato davvero bene prima di crollare nel terzo set, soprattutto alla risposta nel secondo parziale. Adesso Sinner affronterà nei quarti a Pechino Fabian Maroszan, numero 57 al mondo. Jannik ha vinto l'unico scontro diretto col 25enne ungherese, lo scorso anno negli ottavi di Halle, sull'erba: 6-4/6-7(4)/6-3.

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