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Sabalenka rompe il silenzio sulla morte di Konstantin Koltsov: “Non stavamo più insieme, rispettatemi”

La tennista fa questa rivelazione nel momento più doloroso e difficile ma non aggiunge altro. In un messaggio su Instagram si limita a dire: “Ho il cuore spezzato”. E chiede silenzio per il suo dolore.
A cura di Maurizio De Santis
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Aryna Sabalenka parla per la prima volta dopo la morte di Konstantin Koltsov che non era più il suo fidanzato: "Non stavamo più insieme", dice nella storia su Instagram con la quale ha rotto il silenzio dopo la tragedia che l'ha colpita nell'imminenza del debutto al Miami Open.

La tennista fa questa rivelazione nel momento più doloroso e difficile ma non aggiunge altro. Non può, non vuole. È devastata. Non ce la fa, né sarebbe giusto per tutto quanto entra nel corredo accessorio di una vicenda umana, affettiva, strettamente personale di cui si sa ben poco.

Adesso chiede solo rispetto della privacy e dei sentimenti. Cordoglio e umana pietà per un decesso improvviso e avvenuto in circostanze terribili: secondo il rapporto della polizia intervenuta sul luogo, dopo il sopralluogo nell'appartamento del resort, l'ex compagno della campionessa bielorussa si sarebbe suicidato. Così ha perso la vita e non a causa di un coagulo che, viaggiando nel flusso sanguigno, lo avrebbe stroncato a seguito di danni irreparabili subiti (era la prima versione lasciata circolare dal club di hockey su ghiaccio di cui il 42enne era coach).

La morte di Konstantin è una tragedia inimmaginabile e, anche se non stavano più insieme, il mio cuore è spezzato – si legge nella storia della tennista editata su fondo nero -. Per favore, rispettate la mia privacy  e quella della sua famiglia in questo momento difficile.

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Non è chiaro quando la relazione tra Sabalenka e Koltsov sia finita. Lei stessa non ha fornito altri dettagli al riguardo né chiarito cosa ci faceva lì l'ex compagno 42enne anche se il loro rapporto era ormai concluso. L'averla vista in campo ad allenarsi a nemmeno 24 ore di distanza dalla tragedia aveva acceso i riflettori su di lei che, nonostante tutto, non avrebbe rinunciato a scendere in campo contro Paula Badosa come previsto dal tabellone del torneo in Florida.

La spagnola, legata alla bielorussa da una sincera amicizia, aveva tracciato la cornice emotiva della situazione, lasciando intendere quanto fosse complicato anche per lei stessa affrontare un match del genere, sia per la persona che si trova di fronte sia per il contesto drammatico. "Aryna è una delle mie migliori amiche. Ho parlato molto con lei e so cosa sta passando. So tutto, è una situazione difficile".

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Dietro quel "so tutto" deve esserci un caleidoscopio di verità nascoste che attengono alla sfera privata della tennista finita sotto i riflettori del gossip. La storia con Koltsov era iniziata dopo la separazione dell'ex hockeista dalla moglie, Julija Mikhailova. Dalla loro unione erano nati tre figli: Daniel, Alexander e Stefan rispettivamente di 18, 16 e 5 anni. È stata proprio quest'ultima a lanciare un sassolino nello stagno, sostenendo che la morte dell'ex marito non sia riconducibile a un suicidio ma a una tragica fatalità avvenuta perché era ubriaco.

Niente nei suoi atteggiamenti lasciava presagire un atto così estremo come togliersi la vita: "Nella stanza in cui alloggiava Konstantin sono state trovate bottiglie di alcool vuote. C'era un balcone con vista sull'oceano e con ogni probabilità non era affatto lucido da capire cosa gli stesse accadendo".

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