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Indian Wells 2024 di tennis

Perché Sinner ha smesso di giocare a calcio per passare al tennis: il problema era la squadra

Jannik Sinner in una lunga intervista ha spiegato perché da bambino ha lasciato il calcio e ha deciso di giocare a tennis, diventando poi uno dei più forti al mondo.
A cura di Alessio Morra
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Un talento fuori dal comune quello di Jannik Sinner, che dopo aver vinto la Coppa Davis e il primo titolo Slam della sua carriera insegue anche il vertice della classifica ATP – dopo Indian Wells potrebbe salire al numero due. Sinner è uno dei tennisti più forti al mondo, ma quando era bambino era fenomenale anche nello sci, e contemporaneamente giocava anche a calcio. Era bravino anche con il pallone tra i piedi, ma a un certo punto ha deciso di dedicarsi solo al tennis, e per un motivo preciso.

Sinner è nato per lo sport, un talento purissimo il suo. Jannik da bambino sugli sci vinse il Trofeo Topolino, per intenderci, quello che vinse pure Alberto Tomba. Sci e calcio da piccolo per l'altoatesino che a un certo punto ha deciso di provare anche il tennis e giocando a tennis non ha capito innanzitutto di essere bravo, ma di essere competitivo perché riusciva a battere tanti ragazzini che invece ci davano dentro da molto più tempo di lei: "Praticavo tre sport: sci, calcio e tennis. Più andavo avanti iniziavo a vincere molto nello sci. Non ero così bravo nel tennis. Ma mi sentivo piuttosto talentuoso in campo perché giocavo contro persone che si allenavano così tanto tutto l'anno. Ho giocato solo tre o quattro mesi e ho vinto contro questi ragazzi".

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Il piccolo Jannik decide di cambiare sport e di puntare sul tennis, anche se il calcio era e resta una sua grande passione: "Quindi mi sono interrogato un po’. Ho smesso di giocare a calcio. Adoro far parte di uno sport di squadra, ma non puoi davvero fare la differenza. È davvero difficile. Non puoi vedere la vera personalità".

Parlando dell'addio al calcio fa capire perché ha scelto il tennis, e ha parlato della grande differenza tra questi due sport. Sinner dice che chi vive uno sport di squadra non riesce a fare la differenza in modo totale e non si riesce a vedere completamente la sua personalità.

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A differenza invece del tennis, in cui giocando uno contro l'altro si capisce davvero se è forte o meno o se ha la personalità del campione: "Nel tennis, quando sei sotto pressione e inizi a perdere, vedi la vera personalità delle persone e dei giocatori. Quella è una cosa in cui ho detto "sai una cosa, proverò a giocare a tennis". Ti fa crescere più velocemente come persona. Quando sono andato via da casa, la mia vita è cambiata. Dovevo fare il bucato, tutte queste piccole cose. Devi prendertene cura. Rifarei tutto perché mi sento cresciuto".

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