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McEnroe supercoach di Sinner, la pazza idea nata con un messaggio: aveva capito tutto

Jannik Sinner, impegnato agli Australian Open, può contare su un nuovo alleato, all’interno del suo team. L’identikit è quello della leggenda John McEnroe.
A cura di Marco Beltrami
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Che 2022 aspettarsi da Jannik Sinner? Tutto lascia presagire un ulteriore salto di qualità da parte del 20enne numero 10 della classifica ATP, alla luce del suo talento cristallino. Il nuovo anno è iniziato nel migliore dei modi con 4 successi su 4 match disputati, ultimo quello nel primo turno degli Australian Open, senza concedere nemmeno un set e con la sensazione di un'accresciuta consapevolezza nei propri mezzi e di una maggiore solidità anche dal punto di vista mentale. Certo, bisognerà aspettare match più importanti, quando la pallina scotta di più, ma se il buongiorno si vede dal mattino è lecito essere fiduciosi. Anche perché a quanto pare Sinner può contare di un nuovo e prezioso alleato.

Di chi si tratta? Di un nuovo componente all'interno del suo team, che si è andato ad aggiungere ai soliti noti. Ad accrescere la curiosità sul nome del volto nuovo, è stato lo stesso Sinner che ha rimandato le presentazioni forse alla fine degli Australian Open: "Il mio team è composto per il momento da Riccardo Piatti (il coach), Dalibor Sirola (preparatore atletico), Claudio Zimaglia (fisioterapista) e un'altra persona che non voglio svelare". Analizzando i dettagli del "clan" Sinner il profilo che manca è quello di un cosiddetto "supercoach". Rientra in questa definizione, un allenatore che magari ha un passato anche da top giocatore, e che possa dunque con la sua esperienza concreta sul campo, dare un contributo prezioso alla crescita ulteriore di Sinner, e impreziosire l'eccezionale lavoro di Piatti.

D'altronde i precedenti in questa direzione nel circuito non mancano. Basti pensare a come grandi glorie come Agassi, Becker, Edberg, Lendl e così via si siano messi a disposizione dei giocatori per aiutarli a migliorarsi. Se Nadal si è affidato per esempio a Carlos Moya, Federer si è fatto aiutare anche da Edberg, e Djokovic ha fatto ricorso a Becker. Quale potrebbe essere dunque il supercoach di Jannik Sinner? Si è pensato inizialmente ancora a Moya, oppure a quel Ljubicic che Piatti conosce bene e anche a Maria Sharapova. Le ultime indiscrezioni però riportate da La Stampa, parlano di una vera e propria leggenda, come John McEnroe. L’ex tennista classe 1959 nella sua eccezionale carriera, oltre ad essere numero 1 al mondo per quattro anni consecutivi ha conquistato 77 tornei ATP in singolare e altrettanti nel doppio, 7 Slam di singolare, 9 in doppio e 1 in doppio misto. Unico sia per talento, sia per stile di gioco e completezza, McEnroe è passato alla storia anche per le sue rivalità (leggendaria quella con Borg e Connors) e per i suoi celebri sfoghi in campo.

Dopo aver appeso la racchetta al chiodo, McEnroe non ha smesso di dedicare la sua vita al tennis, iniziando una carriera da opinionista e da allenatore. Un ruolo quest'ultimo che però ha sempre dichiarato di voler svolgere non a tempo pieno. In un'intervista alla Bild infatti rivelò: "Non posso viaggiare per 30 settimane, ma potrei gestirlo da otto a dieci settimane, anche se alcuni giocatori non sono d’accordo". Potrebbe essere lui dunque il mister X entrato a far parte del team Sinner? Gli indizi portano a questo, visto che Piatti due anni fa in una diretta Facebook aprì ad una possibile collaborazione confermando i contatti: "Io e John abbiamo già lavorato insieme quando preparammo la stagione sull’erba di Milos Raonic. È un simpatizzante di Jannik e gli ho mandato un messaggio in cui gli dicevo che fra un anno avrò bisogno di lui".

D'altronde McEnroe è un grande estimatore di Sinner e in un'intervista di esattamente due anni fa, ne esaltò le doti con parole dal sapore dell'investitura: "Sinner è il miglior talento che ho visto nell’ultimo decennio. Ha il potenziale per vincere tanti Slam. Adesso se qualche risultato non arriva, non dovrà abbattersi perché strada facendo la pressione aumenterà e gli avversari faranno di tutto per evitare la sconfitta contro un ragazzo di 18 anni. Fisicamente e tecnicamente è già molto dotato. Un talento raro, in 2-3 anni sarà nella Top 10 (situazione effettivamente verificatasi, ndr)". Adesso bisognerà capire se le indiscrezioni troveranno conferma, con la speranza che intanto Sinner prosegua la sua avventura agli Australian Open, che passerà dal secondo turno contro Johnson.

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