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Fognini non ci sta: “Voglio le scuse o chiederò un risarcimento per danni gravissimi”

Fabio Fognini minaccia passi clamorosi nei confronti dell’ATP dopo la squalifica della settimana scorsa nel torneo di Barcellona. Il tennista ligure nega di aver insultato il giudice di linea: “Lo giuro sui miei figli, la cosa che ho più cara al mondo. Non può finire così, metterò tutto in mano all’avvocato”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Fabio Fognini sa lui per primo di essere a volte intrattabile su un campo da tennis, ma non può accettare di subire falsità sul suo conto. Come quella che – a suo dire – ha portato la settimana scorsa alla sua squalifica nel corso del match di ottavi di finale del torneo di Barcellona contro Zapata Miralles.

Il ligure era stato fermato dal supervisor del torneo, richiamato dal giudice di sedia, per un "verbal abuse", ovvero un'espressione irriguardosa pronunciata nei confronti di un giudice di linea. Una versione dei fatti già contestata nell'immediato da Fognini: "Ho pagato per qualcosa che non ho fatto, non ho insultato nessuno. Questa storia non finisce qui".

Ed infatti il quasi 34enne di Sanremo non ha nessuna intenzione di lasciar perdere, come dimostrano le parole decise al ‘Corriere della Sera'.

"Non ho insultato il giudice di linea. Ero frustrato, arrabbiato: parlavo con me stesso. Lo giuro sui miei figli, la cosa che ho più cara al mondo. Ho letto il rapporto del supervisor che mi ha squalificato e molte cose non tornano. Il giudice sostiene che io l’abbia insultato in inglese. Ma quando mai? Parlavo spagnolo, come faccio abitualmente. Mi è scappato un ‘p..a madre' di troppo, so molto bene che le parolacce e le bestemmie non andrebbero dette ma ormai mi conoscete, non sono perfetto e nemmeno un angioletto, non mi vanto di niente, in passato ho fatto molto di peggio e me ne sono preso la responsabilità, non pretendo di essere un esempio per nessuno, però bugie non ne racconto: ho quasi 34 anni, gioco da professionista da venti, se affermo che non ho insultato nessuno devono credermi. E invece hanno preferito dare retta a un signore a cui forse stavo antipatico e che oggi torna a fare il suo mestiere, qualsiasi esso sia".

Fognini paga, come lui stesso riconosce, una pessima nomea che lo precede. Non è la sua prima squalifica in carriera: la prima fu allo US Open 2017 per insulti sessisti alla giudice di sedia. Vicenda superata: "Mi sono scusato, acqua passata". Adesso c'è questa nuova macchia, il tennista ligure è deciso a fare di tutto per farla cancellare dal suo curriculum. Fino a minacciare passi clamorosi.

"Soldi e punti non mi interessano. Quello che è successo mi ha macchiato l'immagine, facendomi fare una figura da cioccolataio con i miei sponsor. A Montecarlo avevo ritrovato il mio tennis: non ero nervoso né irritato. Avevo solo chiesto che, per favore, quel giudice venisse cambiato perché aveva commesso errori clamorosi. Non sono arrabbiato, sono deluso. Voglio le scuse per l'enorme errore, se il mio appello verrà rigettato metterò tutto in mano all'avvocato e chiederò all'ATP un risarcimento per gravissimi danni d'immagine. Le cavolate le ho sempre ammesse, ma questa volta ho ragione e vado dritto alla meta. Mi hanno negato il confronto con il giudice di linea: avremmo potuto chiarire l'equivoco. Non ho mai detto una parolaccia in inglese in vita mia! Non può finire così. Sono nei top 30, sto bene fisicamente, ho ancora molto da dare".

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