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Fognini dopo la squalifica a Barcellona: “Me l’hanno fatta pagare, andrò fino in fondo”

Fabio Fognini dopo la squalifica per insulti nel match dei sedicesimi del torneo di Barcellona contro Zapata Miralles, si è difeso dichiarandosi innocente. Il tennista italiano non si dà pace per un provvedimento a suo dire inspiegabile. Fognini ha ribadito a più riprese di non aver fatto nulla per meritare una simile sanzione.
A cura di Marco Beltrami
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Fabio Fognini ha conquistato la scena nel Torneo ATP 500 di Barcellona. Purtroppo il tennista italiano, non ha lasciato il segno per una prestazione super o per una giocata sensazionale, ma per una squalifica. Il ligure infatti è stato dichiarato sconfitto dal giudice di sedia, nel secondo set del match dei sedicesimi di finale contro Zapata Miralles per degli insulti diretti, ascoltati anche da uno dei giudici di linea. Fognini nel post-gara si è detto innocente, dimostrando di essere pronto ad andare in fondo a questa vicenda.

Dopo aver subito un parziale di 9 giochi consecutivi (0-6, 0-3), Fabio Fognini era riuscito a rialzare la testa contro Zapata Miralles. A poco a poco il nostro portacolori stava ritrovando lo smalto perduto, anche se non erano mancati dei momenti di nervosismo. Una pallina lanciata fuori dall'impianto che gli era costata un "warning" ma niente di eccezionale per Fognini che però dopo aver perso l'ottavo game, quello del 4-4, è finito sotto la lente d'ingrandimento del giudice di sedia. Il motivo? Un "verbal abuse", ovvero un insulto pronunciato dal giocatore 33enne. Quest'ultimo ha provato a spiegare le sue ragioni, dimostrandosi comunque sorpreso, ma non c'è stato nulla da fare visto che poco dopo è arrivata la squalifica.

Nel post-match, Fognini ha esternato tutta la sua amarezza per un provvedimento che giudica inspiegabile. Queste le sue parole ai microfoni di Sky: "Ero qui per giocare a tennis, per lottare in campo: anche se stavo perdendo, non importa. Ma quello che mi hanno fatto oggi è stato qualcosa di inspiegabile. Voglio andare a fondo a questa cosa. Me l'hanno fatta pagare. Ho pagato per qualcosa che non ho fatto. È la prima cosa che tutti dovrebbero sapere. Questa storia non finisce qui. Ho fatto di peggio nella mia carriera e non sono mai stato squalificato. E tutta la vicenda è stata gestita in maniera pessima. Non ho insultato nessuno. Potevano darmi un penalty point, invece mi hanno impedito di continuare giocare". 

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