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Miami Open 2024 di tennis

Chi è Christopher O’Connell, avversario di Sinner a Miami: aveva lasciato il tennis per pulire barche

Il tennista australiano, 29 anni, ha avuto una carriera condizionata dagli infortuni. Nel 2018 pensò addirittura di ritirarsi e si trasferì da suo fratello per dedicarsi ad altro. Con Sinner c’è un precedente: lo ha battuto ad Atlanta nel 2021.
A cura di Maurizio De Santis
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Christopher O'Connell, 29 anni, australiano, numero 66 al mondo nel ranking Atp, è l'avversario che Jannik Sinner affronta oggi negli ottavi di finale del torneo di Miami. Non è la prima volta che i due s'incrociano in carriera: tre anni fa si ritrovarono di fronte ad Atlanta e riuscì a battere l'italiano in due set. Ma da allora molte cose sono cambiate: l'azzurro è divenuto uno dei più forti al mondo, lui non è mai riuscito a spingersi oltre il 53° posto in classifica.

Entrambi arrivano alla sfida con forti motivazioni: il campione alto-atesino è reduce dalle vittorie sul connazionale, Vavassori, su Griekspoor e ha dinanzi a sé la strada spianata in tabellone; per l'australiano, che ha superato anche le turbolenze della sfida con Martin Damn, il match contro un avversario top (3° a livello internazionale, dietro Djokovic e Alcaraz) è una di quelle occasioni che la vita ti restituisce dopo tanta sfortuna e un percorso professionale che aveva preso una piega differente.

"È un giocatore pericoloso, serve bene e sa muoversi molto bene su questi campi", dice Sinner di O'Connell, che ha tra le sue caratteristiche il rovescio a una mano e si presenta con un biglietto da visita niente male: finora s'è imposto in tutti gli incontri (Kopriva, Tiafoe, Damn) senza perdere nemmeno un set. "Sono molto contento di essere ancora nel Tour – ha spiegato in un'intervista al sito ufficiale Atp -. ;eglio che pulire barche, lavorare nel commercio o insegnare tennis".

Cosa gli era successo? Nel 2018 aveva deciso di appendere le racchette al chiodo e dedicarsi ad altro a causa di una serie di infortuni che lo ha costretto a prendersi lunghe pause dai campi di gioco. Il più duro su una frattura da stress alla schiena che lo tenne fermo per un anno e mezzo tra il 2012 e il 2014. Nel 2017 lo bloccò una polmonite e poi pagò dazio per una sofferenza (tendinite) al ginocchio. Ecco perché a un certo punto, appena a 23 anni, meditò che il ritiro fosse l'unica cosa saggia da fare.

"Desideravo solo staccare con il tennis o, al massimo, di continuare a praticarlo ha dando lezioni ai ragazzi – ha aggiunto O'Connell – poi la vita mi portò altrove e a fare addirittura altro". Cosa? Si traferì in una baia nei pressi di Sydney e, assieme a suo fratello, si occupò di puliza di barche. "Non facevo altro dalla mattina al pomeriggio". Una vocina dentro di lui, però, gli diceva che era presto per dire addio al mondo del tennis, che aveva ancora una chance e buone carte da giocarsi, che avrebbe tentato un'ultima volta di cimentarsi in campo e poi chissà. Nel 2019 rientrò ufficialmente nel circuito e si tolse più di qualche soddisfazione.

Le due semifinali a San Diego (2022) e Monaco (2023, dove vinse contro Zverev allora numero 16 al mondo) sono i risultati migliori conseguiti nei tornei Atp. Agli Australian Open (2022) e a Wimbledon (2023) non si è mai spinto oltre il terzo turno (migliore risultato ottenuto in un Grand Slam).

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