Alcaraz come Federer al Roland Garros, dopo 17 anni lo stesso punto irreale: è impressionante

Sono trascorsi 17 anni da quando Roger Federer lasciò di stucco David Nalbandian nella semifinale del Roland Garros del 2006. Il passante scagliato spalle alla rete, imponendo alla palla un effetto speciale per la rotazione del braccio e del busto che ne accompagnò il movimento, fu qualcosa di magico. Ma non era un trucco, solo la classe dello svizzero che si faceva largo in tutta la sua grandezza.
Lo scambio tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, quello più spettacolare entrato nella storia del torneo e del tennis, quello concluso dallo spagnolo in maniera così impeccabile e irreale da lasciare basito perfino il campione serbo, è impressionante per le similitudini che lo accomunano all'esibizione di ‘The Swiss Maestro'. Con le dovute proporzioni rispetto alla cifra tecnica dei protagonisti (l'uno una stella che deve trovare ancora la sua dimensione, l'altro una sorta di dio nell'Olimpo di questo sport), ci sono alcuni dettagli straordinari per quanto siano (quasi) identici.

Il contesto, anzitutto: il Centrale di Parigi Philippe Chatrier è lo stesso sul quale sono stati protagonisti l'elvetico e l'iberico grazie a una giocata bella e perfetta. Entrambi si trovavano dallo stesso lato del campo e si distinguono per movenze che a occhio nudo scandiscono quell'affinità d'interpretazione. Entrambi si trovano a reagire in una situazione analoga e, quando il punto va a segno, esultano allo stesso modo (col dito puntato verso il cielo).
Differenze? A occhio nudo magari non si vedono ma balza all'occhio la naturalezza con la quale Federer porti a termine una giocata del genere mentre Alcaraz sembra spingersi oltre i propri limiti. E ancora: la traiettoria del tiro di Novak appare più diretta rispetto a quella di Nalbandian. Ma la somiglianza di entrambi i punti è incredibile.
E che Alcaraz, al netto dei crampi che lo hanno bloccato in semifinale sul più bello, abbia un avvenire spalancato dinanzi a sé lo testimonia anche un altro accostamento che questa è volta è frutto di un giudizio particolare. Toni Nadal, ex allenatore e zio di Rafa, sul quoditiano spagnolo El Pais ha spiegato quali sono i punti di contatto di Carlos con Federer accennando a un parallelismo tra l'inizio carriera dei due. "Mi ricorda l’irruzione di Roger nel circuito e la sua superiorità tra la fine del 2003 e, soprattutto, per tutto il 2004".