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Valentino Rossi, oggi sono 25 stagioni dall’esordio nel Motomondiale

Era il 31 marzo del 1996 quando il pesarese debuttava in una gara della classe 125 del campionato del mondo di motociclismo. Da quel primo GP di Malesia sul circuito di Shah Alam in sella all’Aprilia ha messo insieme numeri sconcertanti a partire dai suoi 9 titoli iridati. Anniversario lontano dalle piste a causa del Coronavirus per il Dottore che sta trascorrendo la quarantena nella sua casa di Tavullia insieme alla fidanzata Francesca Sofia Novello davanti al bivio che deciderà la sua carriera: continuare a correre anche nel 2021 o annunciare il ritiro.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi, 41 anni, oggi sono 25 stagioni dall'esordio nel Motomondiale
Valentino Rossi, 41 anni, oggi sono 25 stagioni dall'esordio nel Motomondiale

Valentino Rossi spegne oggi 25 candeline della sua carriera. Era il 31 marzo del 1996 quando l’allora 17enne figlio dell’ex pilota Graziano Rossi esordiva in una gara del Motomondiale. Teatro del round inaugurale di quella stagione era il circuito di Shah Alam, GP di Malesia, e Valentino Rossi, che partiva dalla quinta fila, 13° in qualifica nella gara della 125, chiuse al 6° posto alla bandiera a scacchi, lottando contro i più esperti giapponesi Tomomi Makano Akira Saito, battuti al traguardo. Oggi sono esattamente 25 stagioni di Motomondiale per il pesarese che da quel primo GP in sella all’Aprilia ha messo insieme numeri sconcertanti a partire dai 9 titoli di campione del mondo costellati da 115 vittorie, 234 podi, 65 pole position, 24 hat trick e superando i 6mila punti in 402 gare disputate.

Valentino Rossi, 25 stagioni da record

Inutile dire che, all’età di 41 anni, Valentino Rossi è il pilota con la carriera più longeva e vincente di tutti i tempi, davanti ad Angel Nieto (23 stagioni) e Loris Capirossi (22 stagioni), nonché il più “vecchio” vincitore di una gara della moderna MotoGP e il pilota italiano più anziano ad aver vinto un GP della classe regina con il suo ultimo successo datato Assen 2017 (38 anni e 129 giorni). Valentino è anche il pilota più vincente con la Yamaha, con cui ha conquistato il successo in 56 gare dal primo trionfo al debutto sulla M1, a Welkom, in Sud Africa, nel 2004, il suo GP preferito. Il pesarese ha trionfato in tutte le classi del Motomondiale in cui ha corso (125, 250, 500 e MotoGP) assicurandosi il titolo con l’Aprilia 125 nel 1997, con l’Aprilia 250 nel 1999, con la Honda 500 nel 2001, e altri sei allori iridati in MotoGP, due con la Honda nel biennio 2002-2003, e quattro con la Yamaha, nel 2004, 2005, 2008 e 2009. Anni scanditi da successi e gag irriverenti che lo hanno reso celebre in tutto il mondo oltre che un mito e icona di questo sport per il suo grande carisma. Prima di lui, nessun pilota di moto ha mai avuto così tanti tifosi, con un totale che sui social tocca i 27 milioni di follower.

In queste 25 stagioni, Valentino ha fatto ovviamente molta strada, completando 9.420 giri e percorrendo 43.293 chilometri che, calcolando che la circonferenza della Terra è di 40.075 km, vuol dire che ha già fatto un giro del mondo completo e iniziato il secondo. Tanti anche gli avversari con cui non sono mancate tensioni e polemiche, come lo storico rivale Max Biaggi, l’australiano Casey Stoner e gli spagnoli Sete Gibernau, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Tra scintille di varia natura, incluso il tristemente noto calcio di Sepang del 2015 nello scontro con il Marcziano che, per la penalizzazione che gli venne inflitta nella gara successiva a Valencia (Rossi partì ultimo in griglia), mandò in fumo il decimo titolo che era già nelle sue tasche.

Davanti al bivio della sua carriera

Anniversario lontano dai circuiti del Mondiale a causa del Coronavirus per il Dottore che sta trascorrendo la quarantena nella sua casa di Tavullia insieme alla fidanzata Francesca Sofia Novello. E, al momento, nessuna ipotesi per il futuro, in attesa di tornare in azione per capire se continuare a correre o annunciare il ritiro. A fine gennaio Valentino ha chiesto le prime “sette o otto gare” di tempo alla Yamaha per poter valutare il suo livello di competitività, fissando tra la tappa del Mugello (31 maggio) e quella di Barcellona (7 giugno) il limite massimo di una sua risposta.

Il Covid-19 ha però già portato all’annullamento dei primi cinque GP – Qatar, Tailandia, Americhe, Argentina e Spagna, con la possibilità che anche il GP di Francia, che per ora rappresenta il round di apertura della stagione, non venga confermato così come i successivi appuntamenti del Mugello e Barcellona – e, inevitabilmente, allo slittamento dei programmi di Valentino. La Casa di Iwata, che ha già annunciato lo schieramento del team ufficiale per il 2021-2022, rinnovando il contratto di Maverick Vinales e promuovendo Fabio Quartararo, gli ha assicurato la disponibilità di una moto con specifiche uguali a quelle del team factory e un trattamento da pilota ufficiale all’interno della squadra satellite SRT Petronas nel caso deciderà di continuare anche nel 2021. Per ora, non è partita alcuna trattativa per discutere l’eventuale rinnovo, né ci sono stati colloqui. Per Valentino la porta resterà in ogni caso aperta almeno fino a giugno ma sarà lui a dover decidere se allungare di un altro anno la sua carriera oppure no. Nei test precampionato sembrava poter andar forte. Rossi è infinito, inutile girarci intorno.

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