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Sainz uomo di classe, la Ferrari lo silura e lui aiuta Bearman: cosa ha fatto prima del GP d’Arabia

Carlos Sainz ha dimostrato a Jeddah di essere un gentiluomo prima ancora che un ottimo pilota: il suo sostituto in Ferrari Oliver Bearman ha rivelato cosa ha fatto lo spagnolo prima del GP dell’Arabia Saudita.
A cura di Paolo Fiorenza
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Mettetevi nei panni di Carlos Sainz e immaginate di essere stati appena silurati dalla Ferrari dopo aver dimostrato il vostro valore finendo spesso davanti al più reclamizzato Leclerc, immaginate di avere motivazioni massimali per dimostrare a Vasseur, Elkann e agli altri capoccia di Maranello che hanno fatto un grosso errore rimpiazzandovi con Hamilton, immaginate che non vedete l'ora di scendere in pista per mettervi in mostra e trovare un volante di alto livello per l'anno prossimo. Poi arriva un dolore lancinante e l'obbligo di fermarvi per operarvi di appendicite. Uno sbarbato di 18 anni, Oliver Bearman, si prenderà la vostra macchina.

A quel punto avete due possibilità: restare piallati e incupiti dal destino, oppure reagire con grande classe, come ha fatto Sainz presentandosi pur molto sofferente al circuito di Jeddah ma soprattutto aiutando Bearman in maniera non di facciata ma concreta.

Il giovanissimo pilota inglese aveva appreso solo nella notte precedente al venerdì (la corsa era al sabato) che avrebbe dovuto sostituire lo spagnolo: ha dunque avuto solo una sessione di prove libere e le successive qualifiche, concluse all'undicesimo posto, per prendere le misure della nuova SF-24, con cui poi ha ottenuto un ottimo settimo posto nel GP dell'Arabia Saudita, venendo anche nominato ‘driver of the day'.

Non malaccio per il più giovane esordiente di sempre alla guida di una Ferrari. Ovviamente il ragazzo ci ha messo molto del suo talento, ma una bella mano gliela ha data proprio Sainz. Il madrileno prima di tutto ha dimostrato una resilienza fisica mostruosa, arrivando contro ogni previsione al circuito a poche ore dall'operazione e contro il parere dei medici, ma poi si è comportato da vero compagno di squadra e fratello maggiore, qualcosa di non dovuto vista la sua condizione di grande ed evidente sofferenza.

Sainz prima della gara ha dato a Bearman alcuni consigli su come eseguire la procedura di partenza con il volante della Ferrari, visto che era esattamente lo stesso volante che usa lui. Il retroscena è stato raccontato dallo stesso Ollie alla TV spagnola dopo il GP: "Mi ha parlato della procedura perché stavo usando il suo volante. Mi ha dato qualche consiglio e mi ha detto che sarebbe stato al muretto ad aiutarmi durante la gara".

Un comportamento da gentiluomo, che l'inglese non poteva che apprezzare, augurando a Sainz una pronta guarigione: "Sono stato molto felice di vedere che si sente bene, il mio risultato è anche grazie a Carlos". Peraltro il supporto della famiglia Sainz a quella di Bearman è stato totale, visto che Carlos Sr si è comportato come il figlio, stando vicino al tesissimo papà di Oliver nel box Ferrari mentre il ragazzo era in pista.

Carlos Sainz Sr con David Bearman nel box Ferrari a Jeddah
Carlos Sainz Sr con David Bearman nel box Ferrari a Jeddah

Insomma, chi pensava ad un'atmosfera venefica nella Rossa dopo il ribaltone Sainz-Hamilton ha dovuto prendere atto che a Maranello si respira tutt'altro, grazie in primis allo spessore umano di Carlos. Il tutto andrà poi verificato al primo ‘ruota a ruota' con Leclerc in corsa, ma quello è altro discorso, è l'anima dello sport e della competitività.

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